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Locali comunali, Cellamare assolto perché il fatto non costituisce reato

Alfredino Cellamare Alfredino Cellamare

Era finito sotto la lente d'ingrandimento per contestate autorizzazioni volte all'utilizzo di un locale comunale. Oggi, invece, il tribunale monocratico di Taranto, a conclusione di un processo che lo vedeva imputato e per il quale il pubblico ministero aveva chiesto la sua condanna a 3 anni di reclusione, lo ha completamente assolto. 

Lieto fine per Alfredino Cellamare, all'epoca dei fatti assessore comunale ai Servizi Sociali: era accusato di aver rilasciato un'autorizzazione per l'utilizzo di un locale in favore di un'associazione di volontariato del posto che, secondo la pubblica accusa, era stato invece precedentemente concesso in locazione ad un cittadino castellanetano.

In tale maniera, secondo l'impostazione accusatoria, l'ex assessore avrebbe impedito, in concorso con il responsabile dell'associazione e con violazione dei doveri inerenti a pubblica funzione, l'accesso al locale ed il suo utilizzo a quel cittadino, che si era costituito parte civile con l'avvocato Dario Colazzo.

Il tribunale, tuttavia, all'esito della camera di consiglio, martedì pomeriggio ha assolto Cellamare, che era difeso dall'avvocato Giuseppe Chielli, dal reato ascritto perché il fatto non costituisce reato.

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