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Il "Lentini - Einstein" saluta il preside Rotolo: al suo posto una mottolese

I dirigenti scolastici Pietro Rotolo e Antonella Lentino I dirigenti scolastici Pietro Rotolo e Antonella Lentino

Il preside dei presidi se ne va. Dopo 43 anni di servizio, di cui undici al Lentini - Einstein di Mottola, Pietro Rotolo, decano dei dirigenti scolastici mottolesi, dal prossimo primo settembre sarà costretto ad andare in pensione.

Chi lo sostituirà non avrà un compito facile, ma in molti sono fiduciosi nel pensare che sarà all'altezza. Si tratta della professoressa Antonia Lentino, per tutti Antonella, 48 anni, mottolese. La prima concittadina alla guida del più grande istituto del paese.

Laureata in matematica, descritta come energica, coraggiosa e molto preparata, la dirigente Lentino è reduce da una esperienza lunga 6 anni al timone della scuola Giovanni XXIII della vicina Palagiano.

Pietro Rotolo, che ha lasciato un ottimo ricordo anche come preside della Don Bosco, lascerà anche una pesante eredità da assorbire. I suoi, infatti, sono stati anni dedicati con passione, entusiasmo e competenza al suo istituto.

Il commiato dai suoi docenti è avvenuto alcuni giorni fa, durante l'ultimo Collegio della sua carriera, in cui ha invitato vecchi e nuovi colleghi a sperimentare modelli innovativi di insegnamento.

È seguito un riferimento alla pandemia e alla sofferenza patita degli alunni in questi ultimi due anni, pretesto per per ringraziare tutto il personale scolastico, costretto a cambiare abitudini e stili di vita.

«C’è bisogno di una nuova pedagogia sociale - le parole di Rotolo - per recuperare l’equilibrio tra diritti e doveri. E ogni buon docente dovrebbe saper educare, che significa, prima di tutto, essere credibile. Questo dovrà essere l’impegno costante degli educatori».

Una missione che ha animato la sua carriera e che, crediamo, sia stata portata a termine. Questo a giudicare dai risultati raggiunti dal liceo Einstein e da entrambi gli indirizzi del Lentini. 

Traguardi come le aule disciplinari, unica esperienza nella provincia di Taranto, i continui scambi interculturali e le soddisfazioni personali e professionali ottenute da docenti e alunni con il suo supporto.

Per ultimo, una bordata alla politica, che pure ha servito come assessore e consigliere nel suo Comune di origine, Palagiano: «Tutto sommato, l'attenzione verso l’istituto è stata insufficiente», ha detto.

Ora, promette, sarà padre e nonno a tempo pieno, due sfere che forse ha trascurato un po', travolto da altri guai. Difficile abituarsi, ma non impossibile, specie per tutti gli alunni, vecchi e nuovi, in cui incuterà per sempre emozioni e rispetto. E adesso basta: grazie, e buon vento!

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