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Ex Miroglio, Cesareo su Agromed: «Riconfermiamo la scelta di Castellaneta ma...»

Lo stabilimento ex-Miroglio di Castellaneta Lo stabilimento ex-Miroglio di Castellaneta

«Non c’è alcuna variazione rispetto al progetto Agromed, il sito ex Miroglio di Castellaneta è e resta la scelta principale di questo investimento. L’indicazione dell’area di Grottaglie è solo complementare rispetto a Castellaneta e si basa sulla possibilità di usare l’aeroporto, e quindi il trasporto cargo, per la spedizione delle produzioni ortofrutticole di Agromed verso un mercato più vasto».

Lo ha detto il presidente della società Agromed, Vincenzo Cesareo, incontrando questa mattina, nella sede della Camera di Commercio, i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e delle organizzazioni di categoria delle confederazioni.

Un incontro che il presidente Cesareo ha convocato per un punto di situazione, presenti i consiglieri di amministrazione di Agromed, Luca Lazzàro e Francesco De Filippis, e il presidente della Camera di Commercio di Taranto, Luigi Sportelli (la società benefit Agromed ha infatti come unico azionista la stessa CdC).

Cesareo ha precisato ai sindacati che, dopo l’accordo quadro di maggio raggiunto in sede Mise, esistono ancora dei problemi che non permettono alla società Agromed di prendere possesso dell’immobile.

I problemi sono costituiti dal sequestro che grava sul capannone industriale, dalla necessità di bonificare il sito e dall’esigenza di avere al più presto l’elenco certificato del personale ex Miroglio da ricollocare in Agromed.

Sul sequestro, Cesareo ha chiarito che l’esistenza di questo problema era già nota da tempo a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nell’operazione Agromed, e che comunque «si è fiduciosi circa la possibilità di avere un dissequestro parziale da parte dell’autorità giudiziaria”. Tanto più - ha evidenziato Cesareo - che dalle interlocuzioni avute con Prefettura di Taranto, Arpa Puglia e Comune di Castellaneta, la bonifica non costituirebbe un problema complesso».

Cesareo ha inoltre comunicato ai sindacati che è stata inviata al Comune di Castellaneta la bozza emendata del contratto di comodato d’uso che lo stesso Comune adesso porterà al vaglio della giunta.

«Intanto - ha annunciato Cesareo - abbiamo incaricato una società di ingegneria affinché faccia i rilievi del sito e li riporti ai fini dell’avanzamento del progetto. I tecnici si metteranno al lavoro non appena otterrà il via libera la richiesta, già presentata, di accesso al capannone. Si tratta di rilievi che dureranno pochi giorni».

Circa la disponibilità dell’elenco certificato dei lavoratori ex Miroglio, Cesareo ha nuovamente sollecitato la Regione Puglia a trasmetterlo, in modo che si possano affrontare le prime questioni relative alla ricollocazione del personale (28 unità a regime), e comunicato ai sindacati che su questo, come su tutti gli aspetti del progetto Agromed, «c’è un rapporto costante, in termini informativi, col sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco».

Il rappresentante di Governo - è stato ricordato nell’incontro di oggi - ha infatti seguito i vari passaggi della vicenda ed ha indicato in Investitalia il soggetto pubblico che dovrà occuparsi del progetto esecutivo. Agromed ha già incontrato Investitalia.

Sull’area di Grottaglie, sia il presidente Sportelli che il consigliere Lazzàro hanno sottolineato che “è stata avanzata anzitutto allo scopo di blindare l’investimento Agromed, soprattutto per il finanziamento riassegnato dal Cipe, nel caso in cui sull’ex Miroglio le difficoltà persistessero, impedendo all’investimento di avviarsi a realizzazione”.

«Ma Grottaglie - hanno sottolineato Sportelli e Lazzàro - resta complementare rispetto a Castellaneta. Ma soprattutto Grottaglie è una delle piattaforme di Agromed, che funzionerà col modello di rete».

I rappresentanti sindacali hanno dichiarato che, su loro richiesta, saranno convocati dalla task force lavoro e occupazione della Regione Puglia nei prossimi giorni per un esame della situazione ex Miroglio, partendo dal sito di Ginosa per poi passare a quello di Castellaneta. I sindacalisti hanno inoltre chiesto agli amministratori di Agromed di attivare una informazione costante sul progetto e di coinvolgere i diversi livelli istituzionali in ordine al mantenimento delle risorse assegnate, al loro eventuale incremento e agli stati di avanzamento del progetto. Per i sindacati, è fondamentale, in questa fase, acquisire delle “certezze”, visto che si deve ancora sbloccare il sequestro, definire il progetto esecutivo ed avere l’elenco certificato dei lavoratori. Suggerita infine dai sindacati la possibilità di avviare un percorso di formazione delle maestranze.

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