Un istante della cerimonia«Antonio Castellaneta, un uomo e un rappresentante di chi ha lottato per la nostra libertà». Lo ha definito così il sindaco Maria Rosaria Borracci durante le celebrazioni del 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebrata anche da Palagianello.
«Chi ha scritto di guerra l’ha vissuta sulla propria pelle - ha continuato Borracci - proprio come il nostro Antonio». Castellaneta, infatti, è uno degli ultimi veterani del secondo conflitto mondiale ancora in vita nel territorio, che nonostante le 97 primavere non manca mai di fornire il proprio contributo a questi itinerari nella memoria.
Militare del genio telegrafisti, Castellaneta fu catturato dai tedeschi nel 1943 nei territori della ex Jugoslavia, da lì fu deportato a Funfeichen, un campo per prigionieri di guerra a nord della Germania da dove è scappato nel 1945 prima di raggiungere la sua Palagianello, città della quale è stato anche sindaco.
Non è mancato, da parte dell’amministrazione, il sostegno all’instancabile e diuturno lavoro delle Forze Armate: «un esempio di sacrificio, altruismo e dedizione pronto garantire la sicurezza interna e la pace internazionale».
Antonio Castellaneta, che ha ricevuto negli anni passati numerosi riconoscimenti dalle autorità civili e militari, è giunto al “Monumento ai Caduti” sottobraccio al sindaco, che ha partecipato alla manifestazione insieme a numerosi membri dell’amministrazione comunale oltre che al tenente colonnello dell’Esercito Pasquale Credendino, al commissario capo della Polizia Locale Martina Massafra e al maresciallo maggiore Damiano Maio, comandante della stazione carabinieri.
Massiccia è stata anche la presenza di militari palagianellesi fuori sede, che hanno rappresentato la rispettiva forza armata insieme ai membri dell’associazione nazionale carabinieri, che hanno coordinato la manifestazione.
Andrea Carbotti
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