Un altro arresto cardiaco e un altro provvidenziale intervento del personale del 118 di Mottola.
Si raccontano ai nostri microfoni i soccorritori dell'ormai ex punto di primo intervento di Mottola, che lo scorso 3 giugno hanno rianimato e salvato la vita di un 46enne del posto, colpito da arresto cardiaco.
L'uomo, che si era presentato all'Umberto I accompagnato dalla moglie, accusava forti dolori al torace oltre ad un evidente stato di sudorazione. L'équipe del 118 ha dunque ritenuto di procedere con un elettrocardiogramma, che ha evidenziato uno Stemi in sede inferiore
Proprio durante l'elettrocardiogramma il paziente è stato colpito da un arresto cardiaco, dal quale è stato rianimato solo in seguito a tre scariche di defibrillatore, al massaggio cardiaco e a una specifica terapia eseguita dal medico Antonio Scarano, presente sul posto.
In seguito, dopo aver ripreso l'attività cardiaca e il respiro autonomo, il 46enne è stato trasportato in codice rosso nel reparto di Emodinamica della casa di cura Villa Verde di Taranto.
Un intervento andato a buon fine, dunque, che probabilmente avrebbe avuto un esito differente con l'assenza di un medico, che non è sempre presente sul posto data la carenza di personale e date le sorti incerte dell'ultimo baluardo di sanità a Mottola.
Andrea Carbotti
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