L'equipe medicaRiparte con un fiocco rosa e quattro fiocchi azzurri l’attività del “punto nascite” dell’ospedale di Castellaneta.
Ad appena un giorno dall’insediamento della nuova responsabile, la dottoressa Iolanda Chinellato, il “San Pio” fa il pieno alle culle con Michele, Aurora, Marco Aurelio, Vincenzo e Francesco. Sono i nomi dei neonati diffusi dal sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, che in un video sulla sua pagina Facebook ha dato la notizia affiancato dai sindaci di Palagiano e Laterza, Domiziano Lasigna e Gianfranco Lopane, rappresentando tutti gli amministratori del versante.
Tutte le pazienti che erano state trasferite a Taranto sono rientrate a Castellaneta, ulteriore segnale di una ripartenza piena che dovrà trovare continue conferme nel tavolo permanente dei sindaci, luogo di confronto che è stato richiesto all’Asl ionica per verificare lo stato di avanzamento degli interventi mirati a consolidare lo status di ospedale di primo livello del “San Pio”.
Un obiettivo atteso da tutta la comunità che guarda all’ospedale come a un riferimento territoriale. Un obiettivo per il quale si sta spendendo molto la “Cia Due Mari”, l’associazione degli agricoltori che direttamente e attraverso le sue espressioni complementari (patronato, pensionati, donne e giovani impegnati nel settore primario) ha chiesto e ottenuto un confronto con i vertici della sanità ionica (clicca qui per saperne di più), e molti semplici cittadini, attivisti ed associazioni del territorio.
Antonio Mezzapesa, Damiano Ottomanelli, il comitato “Salviamo l’Ospedale di Castellaneta”, l’associazione “Echeo”, l comitato “Sanità Pubblica art. 32 Laterza” ed SOS Castellaneta e l’associazione “Sconvolgiamo Castellaneta”, per esempio, saranno tutti a vario titolo impegnati nell’organizzazione della manifestazione che si terrà questa sera a partire dalle 18:30.
Tutti loro hanno rivolto un appello alla partecipazione, esteso ai cittadini del versante occidentale, «affinché il grido possa arrivare a Bari e a Taranto, negli uffici di chi ha le sorti del nosocomio castellanetano».
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