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Un contributo regionale per la bonifica della ex Miroglio di Castellaneta

aree esterne occupate da rifiuti di varia natura aree esterne occupate da rifiuti di varia natura

La condizione dell’ex Miroglio, posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza a maggio 2018 perché utilizzata abusivamente come centro comunale di raccolta, risalta in tutto il suo degrado dalle immagini allegate al suo progetto di bonifica.

Castellaneta è tra i comuni che a luglio sono stati individuati come beneficiari di un contributo regionale (l’altro, in provincia di Taranto, è Statte), con il quale procedere alla rimozione dei rifiuti che vi si sono accumulati durante la gestione dell’area da parte delle società che si sono occupate fino a giugno del servizio di nettezza urbana. Sono 200mila euro, provenienti in parte dalla ridistribuzione dell'Ecotassa, destinati a finanziare le attività di caratterizzazione, rimozione e smaltimento, comprensive anche dello spazzamento finale del piazzale.

Come si riscontra dalle immagini, vi sono aree esterne occupate da rifiuti di varia natura, ma anche aree al coperto dove si riscontra la presenza di metalli, materassi e di una quantità considerevole di pannelli di coibentazione, rifiuti speciali che richiedono particolari modalità di raccolta e smaltimento, del tutto simili a quelle utilizzate per l’amianto. In totale, si tratta di circa 220 tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali composta da materiale isolante (40 tonnellate), vetro (55 tonnellate) e materiali ferrosi (40 tonnellate).

Il progetto di bonifica, costato 17.500 euro e redatto dallo studio Alpha Engineering di Taranto, contiene tutti gli allegati necessari per mettere a gara i lavori ed è stato approvato dalla giunta lo scorso 6 settembre, in tempo utile per essere trasmesso alla Regione (il termine era il 10 settembre) e confermare il finanziamento. Il passo successivo, una volta ottenuto il via libera da Bari, sarà pubblicare la procedura di evidenza pubblica e affidare l’appalto.

L’esecuzione di questi lavori dovrà tener conto della particolare condizione dell’area, comunque sottoposta a sequestro giudiziario perché ritenuta discarica abusiva, e non potranno essere evitate valutazioni rispetto all'accertamento di eventuali responsabilità e al loro confronto con il principio comunitario del “chi inquina, paga”. Nel frattempo paga la Regione, certo, ma l’inchiesta dovrà sicuramente accertare se vi sono colpe rispetto alla gestione dell’area come centro comunale di raccolta (condizione che avrebbe dovuto essere temporanea, non superiore ai 6 mesi, e limitata negli spazi), oppure rispetto alla vigilanza da parte degli organi istituzionali.

All'esito di bonifica e procedimento giudiziario, poi, l’auspicio è che l’area dell’ex Miroglio possa tornare a essere compiutamente produttiva. Il naufragio di diversi progetti di reindustrializzazione, l’ultimo quello della udinese Konner, produttrice di elicotteri, ha svuotato l’iniziale entusiasmo degli amministratori castellanetani, tornati a parlare qualche settimana fa in consiglio comunale del sito inoperoso da ormai 14 anni. Nulla di concreto, insomma, per una condizione che stride con quella dell’impianto “fratello” di Ginosa, dove si parla di nuovi progetti e stabilizzazioni occupazionali.

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