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Vicenda Cerin, le mosse di Gugliotti e gli attacchi di parte dell'opposizione

Comune di Castellaneta Comune di Castellaneta

La costituzione di parte civile del Comune di Castellaneta nel processo Cerin ha di fatto messo fuori gioco i consiglieri di opposizione che, prima dell'amministrazione, avevano provveduto a presentarla in sua sostituzione (clicca qui per rileggere l'articolo).

Il Comune, quindi, ha deciso di richiedere 5 milioni di euro di danni nel processo che potrebbe vedere tra gli imputati lo stesso sindaco Giovanni Gugliotti, recuperando quello che dalla minoranza è sempre stato definito un inaccettabile ritardo.

Il sindaco, ovviamente, non ha partecipato alle procedure che hanno preceduto la costituzione di parte civile, sia alla giunta che ha deliberato la decisione, sia alla nomina del legale effettuata dal vicesindaco Anna Rita D'Ettorre. Tuttavia, ha voluto ribadire la sua estraneità ai fatti, la linearità dei comportamenti tenuti e la fiducia nell'accertamento della verità.

La reazione dell'opposizione, invece, ha soprattutto la voce di Gianni Di Pippa, capogruppo Pd. Attraverso un video trasmesso dalla sua pagina Facebook, ha parlato di voltafaccia, ricordando come in una vicenda analoga (processo Avvenire) la proposta sua e degli altri consiglieri d'opposizione alla maggioranza di costituirsi parte civile, fu rigettata perché avrebbe rappresentato un aggravio di spese per l'ente. «Oggi non è più così», il commento laconico.

Di Pippa ha dichiarato di aspettarsi dall'avvocato nominato dall'ente (Francesco Tacente) «la massima tutela dell'interesse dei cittadini». Resta l'amarezza, da parte sua, per l'iniziativa dell'amministrazione che, come detto, gli appare come un espediente per mettere fuori gioco l'opposizione.

Lo stesso Di Pippa, poi, insieme al consigliere in forza al Movimento 5 Stelle Agostino De Bellis, è tornato sull'argomento con una nuova nota stampa: «Ci si dimentica di costituirsi parte civile perché sino alla nostra richiesta di costituzione per inerzia del Comune il sindaco riteneva fosse un aggravio di spesa per l’ente, salvo poi cambiare idea con il chiaro obiettivo di escludere una parte civile più incalzante e pungente; il sindaco - scrivono i due consiglierei di opposizione - dimentica anche che ha detto no alla richiesta dell’opposizione di costituirsi parte civile a tutela degli interessi dei cittadini, sia in passato nel processo di Potenza contro i suoi sodali, sia per l’esborso illegittimo ed illecito, secondo l’impianto accusatorio, di diversi milioni di euro dei cittadini a favore della ditta Avvenire.

L’elenco sin qui fatto - proseguono Di Pippa e De Bellis - non è esaustivo, perché potremmo parlare di un altro assessore della sua Giunta (Annicchiarico ndr), dimissionario a causa degli abusi edilizi perpetrati all’interno della gravina, oppure del silenzio assordante, con la complicità anche di alcuni organi di stampa amica, sulla mazzata ricevuta dalla Corte di Cassazione, che ha condannato il Comune di Castellaneta al pagamento di un maxi risarcimento di 5 milioni e 184mila euro che riporta Castellaneta sull’orlo del dissesto finanziario, e così via.

Quello che è inaccettabile - la chiosa dei due - è a volte il suo silenzio a volte l’inqualificabile difesa di tutte queste vicende. Capiamo il suo nervosismo, tra processi che cominciano ad arrivare ed una cittadinanza che comincia ad essere stanca del mal governo della città, ma si dovrà rassegnare perché noi continueremo a fare il nostro lavoro».

Ma De Bellis e Di Pippa non sono stati gli unici consiglieri di opposizione ad intervenire sulla vicenda: Antonio D'Ambrosio, infatti, ha scelto Facebook per sintetizzare la grana Cerin. Lo ha fatto con ironia ed originalità: «L'avvocato Tacente chiede per conto del Comune 5 milioni di euro a Gugliotti e agli altri 12 imputati. Possiamo in sostanza concludere che Gugliotti chiede 5 milioni a Gugliotti. Chissà Gugliotti ora cosa farà?».

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