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Miola a tutto tondo: «Covid-19? Vi spiego dove la politica ha fallito»

Antonio Miola di Aria di Cambiamenti Antonio Miola di Aria di Cambiamenti

«La riapertura delle Regioni porta con se segnali preoccupanti per la nostra democrazia.

I tanti focolai, mai spenti, dell’estrema destra, gilet, forconi, Casapound stanno ad indicare che un’altra narrazione sarà presto scritta, tutta in chiave populista e antidemocratica».

A parlare è Antonio Miola, consigliere comunale di Palagianello.

In una nota, inviata alla nostra redazione, il consigliere in forza al movimento civico "Aria di Cambiamenti" ha espresso la sua personale opinione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo: a cavallo tra le prime due fasi della pandemia e quella della riapertura.

«Cavalcheranno e riscriveranno questi lunghi mesi - ha attaccato Miola - solleticando gli istinti più reconditi dei cittadini. Faranno leva sul malessere accumulato durante la pandemia e utilizzeranno gli scenari peggiori per demolire la nostra democrazia.

Le sirene sono facili ingannatrici. Ci diranno, infatti, che tutto quello che è successo è stato montato artatamente, che il virus non era così pericoloso, che il lockdown è stata tutta una manipolazione per limitare le libertà.

Sicuramente, però, non si preoccuperanno di ricordare i morti e di tutti quelli che, in questo lungo periodo, hanno lottato contro il Covid-19 da vicino: i medici, gli infermieri, i numerosi volontari, le forze dell’ordine tutte e gli scienziati.

Non ci parleranno, con certezza, di come loro avrebbero governato è gestito questa pericolosa crisi e di come, in questa fase, se ne possa uscire tutti insieme.

Alimenteranno l’unico sentimento che a loro interessa: l’odio. E su questo faranno leva per accrescere il proprio consenso.

In passato, alcuni di questi movimenti hanno affascinato con il proprio modo di manifestare, anche settori della sinistra che, pur capendo le motivazioni che spingevano alla protesta, non è stata in grado di tracciare una strada diversa.

Il rischio che corriamo oggi - ha dichiarato Miola - è lo stesso ma, allo stesso tempo, molto più amplificato, perché tutti siamo stati segnati dalla pandemia.

Essere stati bravi o capaci di gestire l’emergenza, non conferisce nessuna patente di immunità rispetto ai rigurgiti fascisti, che ormai si presentano quotidianamente.

Limitarsi a decantare gli interventi messi in campo non basta a fermare l’onda che sta arrivando.

Abbiamo perso già molto tempo, e rischiamo di perderne altro, se continuiamo ad aspettare che qualcuno ci indichi la strada.

La politica - ha aggiunto il consigliere - oggi è chiamata alle proprie responsabilità se vuole un futuro, non è più tempo di attese. Bisogna intervenire adesso.

La narrazione di questi giorni dice che, gli interventi proposti, hanno avuto una chiara connotazione di tipo assistenziale: tutto questo è stato giusto. Questo significava anche mettere in campo la capacità, che i partiti devono avere, di costruire una coscienza sociale che, partendo dal bisogno dei cittadini, tracci le linee guida per un rilancio sociale ed economico del Paese.

In questo la politica ha fallito, è stata assente, ha preferito capitalizzare subito il consenso, dimenticando che, basta poco, per perdere tutto quello che si è fatto grazie ad un grande indebitamento, che peserà sulle spalle delle giovani generazioni e che, a loro volta, saranno attratti dalle sirene dei populismi.

Gli esempi, che dimostrano come questa tesi abbia solide basi, sono sostanzialmente quelli legati alla quantità di contributi dati per far fronte alle emergenze. Tutti si sono preoccupati di dare aiuti ma nessuno si è posto una semplice domanda: “stiamo facendo la cosa giusta? Questi soldi stanno arrivando, veramente, a chi ne ha bisogno?”

Era sufficiente che si considerasse tale quesito per capire che stavamo perdendo una grande occasione: Ricostruire una coscienza sociale.

Invece abbiamo assistito, e gli interventi della Guardia di Finanza lo testimoniano, al classico assalto alla diligenza: tanti hanno goduto di queste risorse senza averne il diritto. Molti invece, pur avendone il diritto forse, è meglio dire la necessità, hanno ricevuto poco o niente.

In questa cornice - ha concluso Miola - oggi si muovono le spinte neofasciste, guidate da chi ha ottenuto, pur non avendone bisogno».

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