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CastStory: Il Compagno Y, un comunista d'altri tempi

CastStory: Il Compagno Y, un comunista d CastStory: Il Compagno Y, un comunista d'altri tempi | © n.c.

Antonio Romeo, nato a Castellaneta nel 1923, è stato un politico italiano iscritto al PCI dal 1946 con responsabilità nel sindacato e nel partito. Prima operaio, poi sindacalista, quindi dirigente politico e infine parlamentare.

Una lunga trafila politica lo ha visto prima consigliere comunale a Castellaneta e a Taranto, poi consigliere provinciale, ancora consigliere regionale della Puglia (nella I e II legislatura). Protagonista della vita politica regionale è stato segretario della Camera del lavoro provinciale e segretario della Federbraccianti provinciale; poi presidente dell'Alleanza contadini, segretario della federazione del P.C.I. di Taranto e infine segretario regionale del P.C.I. per la Puglia.

Membro della direzione nazionale, del comitato centrale e della commissione centrale di controllo del Partito Comunista Italiano per Lecce - Brindisi - Taranto.

Eletto alla Camera dei Deputati nella III legislatura (1958-1963) con il Partito Comunista. Successivamente eletto al Senato nella VII e VIII Legislatura (1976-1979 / 1979-1983).

Nel 1983 lasciò il Senato e rientrò nei ranghi impegnato nuovamente nella politica locale oltre che mantenendo la carica di presidente del CNA artigiani.

In quell’anno, 1983,ci fu un cambiamento radicale nel PCI tarantino e la segreteria fu rinnovata con un gruppo di giovani di spessore (gli allievi del sindaco Cannata). E anche Romeo fu messo da parte. Nella nutritissima assemblea il segretario annunciò il passo indietro del senatore Romeo adducendo motivi di salute, ma fu corretto dallo stesso senatore: “Non vi preoccupate. Io non sono mai stato così bene. Però condivido pienamente la proposta, faccio un passo indietro e torno a fare il soldato”.

Iniziò con una breve esperienza di insegnante tecnico-pratico (licenza scuola tecnica industriale) che gli valse l’appellativo di “U’ professor”, poi invece preferì la professione di operaio tecnico meccanico insieme all’impegno politico scegliendo, per motivi familiari, di andare a vivere a San Giorgio Jonico.

Uomo d’altri tempi, caratterizzato da rigore morale e onestà eccezionali, aveva un carattere schivo ed era molto timido. Così timido che, almeno all’inizio a Castellaneta,non saliva sul palco in piazza ma faceva diffondere le sue parole attraverso una tromba sistemata sulla pesa pubblica che era allora sul lato della chiesa di San Michele. Parlava dal chiuso della sede del partito, su via Vittorio Emanuele di fianco al palazzo Sarapo, e le parole diffuse dall’altoparlante erano sempre convincenti anche in virtù di un eloquio da persona colta che destava interesse e curiosità nella massa dei suoi ascoltatori. Molti non conoscevano nemmeno il suo volto ma per tutti era il “compagno Y” perché così veniva presentato.

Dopo l’esperienza alla Camera dei Deputati diventò (dal 1968 al 1975) segretario regionale del PCI: raggiungeva il suo ufficio di Bari quotidianamente con il treno, rigorosamente in terza classe, quella dei meno ricchi e degli studenti.

Negli anni ’60-’70 quando le lotte salariali si intrecciavano con la richiesta di nuove forme di partecipazione da parte dei lavoratori, Romeo fu attento conoscitore delle problematiche agricole e quelle della ristrutturazione della siderurgia, ma anche tenace sostenitore dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno. Argomenti questi raccolti, da un punto di vista soggettivo, in alcune delle sue pubblicazioni: prima “Il Metalmezzadro” (Lacaita,1989) e poi “Lotte e sviluppo economico nella Regione Puglia”(1993).

Romeo è ricordato anche per essere autore di numerose opere di poesia e narrativa tra cui “La controra” (1984), “Il mattutino” (1989), “La dimensione dell’uomo”(1992) e “Cerchietti Rossi”(1997).

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