
Si è svolta martedì 29 aprile la cerimonia, sobria e intensa, di intitolazione di uno spazio urbano, a Castellaneta, alla presenza di numerose autorità civili e religiose e una folta rappresentanza di carabinieri oltre che molti familiari.
La nuova piazza "Giovanni Cardenio”, tra via delle Spinelle, via De Amicis e via Martiri di Ungheria, ricorderà a tutti il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, insignito della medaglia d’onore, già prigioniero dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale a Moosburg in Baviera, poi liberato, ma anche il concittadino titolare di una vita irreprensibile e maestro di vita per le nuove generazioni.
Le foto
Lo svelamento della targa con la benedizione del vescovo di Castellaneta, monsignor Sabino Iannuzzi che, in un breve discorso, ha ricordato a tutti l’alto valore morale dell’uomo, le sue prove e le sue esperienze.
Nel lontano 29 aprile 1945 di ottant’anni fa, la quattordicesima divisione armata dell’esercito americano, dopo una breve battaglia, liberava il campo di prigionia di Moosburg in Baviera, dove erano concentrati 130 mila prigionieri di 26 nazioni diverse; essi stessi diversi per ideali, religioni e scelte politiche, ma fratelli nella resistenza e nell’opposizione al nazifascismo. Tra questi un giovane carabiniere, Giovanni Cardenio, di ventidue anni e prigioniero da venti mesi, finalmente liberato dopo mesi di stenti, privazioni, soprusi e soprattutto fame, tanta fame.
Giovanni Cardenio è il simbolo di tanti eroi anonimi, quelli che scelsero la strada maestra, rifiutandosi di cedere al male. Confortato dai valori cristiani in cui credeva, contro l’inquietudine e il terrore, continuò ad essere un uomo usando l’amore come antidoto alla violenza. E non era facile superare la forza del male tra la violenza dei campi di lavoro e la paura quotidiana di terminare i propri giorni lontano dalla propria famiglia e dalla propria terra.
Così nelle parole del figlio Roberto, fervido sostenitore dell’iniziativa: «La piazza che oggi si inaugura vuol essere il segno di una memoria che non passa e che indica il cammino del bene e della libertà. Con il pensiero rivolto a tutti quegli uomini e donne che, come mio padre, con la loro resistenza attiva e passiva hanno contribuito a rendere la nostra Patria unita, libera e democratica».
La celebrazione della memoria anche nelle parole di tutti gli oratori che si sono alternati.
Il prefetto Paola Dessì ha sottolineato l’importanza dell’insegnamento che Cardenio lascia a noi tutti nel ricordo di sofferenze terribili che non possiamo dimenticare. Perché la memoria vuol dire rispetto, ma per ricordare abbiamo bisogno di simboli e questa piazza oggi è per tutti un monito.
Così nelle parole del comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Antonio Marinucci con riferimento alla memoria dei fatti accaduti, mentre il ricordo diventa sempre più labile, tiene alto il valore del Carabiniere sempre vicino alla popolazione, lavorando per il bene sociale e per la pacifica convivenza.
E infine il sindaco di Castellaneta Giambattista Di Pippa che ha condiviso l’iniziativa di celebrazione di un grande concittadino che abbiamo il dovere di ricordare per i suoi valori morali e per il suo sacrificio.
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui