Finalmente un reportage RAI che restituisce senza infingimenti e senza sovrastrutture culturali legate ai personaggi (Valentino docet) il valore di un habitat, esprimendo la complessitĂ dei fenomeni ambientali di un territorio davvero esteso che va dalla Murgia alta fino al mare Jonio, con una interessantissima presenza di emergenze naturalistiche, archeologiche e storiche.
Federico Quaranta, lâuomo col cane, non è nuovo a queste cose e chi ha visto altre puntate de Il Provinciale sa che egli è capace di tirare fuori, in ogni situazione ambientale, il genius loci, cioè le interazioni tra luogo e identitĂ .
Naturalmente gli autori e i registi sono stati ben guidati dai nostri "Amici delle Gravine" e il risultato è un gradevole e a tratti affascinante viaggio.
Un piccolo estratto della puntata di domenica 20 novembre 2022 (Rai Due)
Senza dimenticare che, con i potenti mezzi della RAI, le prospettive tecniche con cui oggi si guarda ai problemi ambientali sono mutate e si sono affinate, per cui è stato possibile ricomporre secondo ottiche e metodi nuovi, con strumenti aggiornati come i droni, la specificità del nostro territorio.
Se proprio vogliamo trovare un difetto è nellâaver posposto, a proposito della chiesa di santa Maria del Pesco, il fascino del suo mistero, la grandiositĂ di una chiesa medievale titolare di uno stupefacente legame con la gravina e la sua natura (allâapparenza aspra e inospitale), a un debole tentativo di legare lâambiente alle attivitĂ umane, in questo caso inventandosi unâeconomia agricola socialista dove beni e servizi sono prodotti direttamente per lâuso.
Io personalmente avrei preferito una onesta illustrazione di storia e di architettura fatta da una delle brave guide che compaiono in altre situazioni del filmato.
In ogni caso, grazie a chi ha lavorato a questo filmato, agli autori, ai registi e agli Amici delle Gravine di Castellaneta.
Aurelio Miccoli
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