foto di gruppo«Dopo aver ricevuto la telefonata di un imprenditore locale, che ci chiedeva se potessero servire circa 5 mila capi di vestiario ed indumenti in genere, nuovi di zecca e di grande qualità, la prima cosa che ci siamo chiesti è: a chi li doniamo?».
E' cominciata così, l'ultima "missione" dei gruppi di Taranto e Castellantea del corpo italiano di soccorso dell’"Ordine di Malta", che in un comunicato inviato alla stampa, hanno riassunto la vicenda.
«Dopo un’attenta riflessione - hanno scritto gli associati - ed una telefonata, la risposta è arrivata da don Emanuele Ferro, parroco della Basilica Cattedrale di San Cataldo di Taranto; così, la scelta è ricaduta sull’"Opera Sant’Anna" di Taranto per il tramite della confraternita della Santissima Addolorata e San Domenico della città dei due mari.
Così, il gruppo Castellaneta ed il gruppo Taranto del corpo italiano di soccorso dell’"Ordine di Malta" con la delegazione di Terra d’Otranto, espressioni operative differenti del Carisma Melitense del sovrano militare "Ordine di Malta", aiutati dai confratelli e dal commissario arcivescovile della confraternita della Santissima Addolorata e San Domenico, mercoledì 2 ottobre hanno caricato, trasportato e poi consegnato nei locali dell’Opera Sant’Anna gli indumenti destinati ai più bisognosi della città: tanti abiti ed indumenti anche intimi perfettamente usufruibili che daranno dignità ai più bisognosi.
Vestire gli ignudi - hanno proseguito i membri dei gruppi di Castellaneta e Taranto - è la terza delle sette opere di misericordia corporale universale, perché chiunque, a prescindere dalla latitudine in cui vive, ha bisogno di un vestito.
Questa opera di misericordia racchiude il gesto di restituire rispetto, dignità ed accoglienza alla vita umana trascurata, emarginata e scartata dagli egoismi del mondo, ovvero, il “servire i poveri” (obsequiumpauperum), uno dei pilastri del Carisma Melitense».
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