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CastStory: Te lo do io il gettone!

Una vecchia cabina, poi rimossa, in via Regina Margherita di fianco al Municipio Una vecchia cabina, poi rimossa, in via Regina Margherita di fianco al Municipio

È diventato un oggetto misterioso perché praticamente scomparso dal panorama urbano della città. È il telefono pubblico, un tempo relegato in piccole (ma comode) cabine isolate, per la privacy degli utenti.

A Castellaneta l’ultimo è rimasto in via Roma 109: così lo qualifica la Tim ed è praticamente nello slargo incrocio con via delle Spinelle.

Oggi il telefono pubblico, soppiantato dallo smartphone tuttofare che un po’ tutti abbiamo in tasca, ha l’aspetto demodè di un oggetto vintage che probabilmente le ultime generazioni non conoscono e sicuramente non hanno mai usato.

In paese, quello che possiamo ancora utilizzare, è l’ultimo modello di telefono pubblico che accetta carte prepagate e monete.

Ma chi ha un po’ più di anni ricorda i gettoni telefonici.

Per le telefonate urbane ne bastava uno ma per le interurbane era necessario dotarsi di un congruo numero di gettoni che infilati dall’alto nell’apposita fessura venivano inghiottiti in relazione agli scatti, con rumorosa caduta nell’apposito scomparto. A noi sembravano macchine voraci e ci assaliva sempre il timore di non riuscire a completare la telefonata; però se rimanevano gettoni inutilizzati venivano puntualmente restituiti.

A partire dal 1959 fu possibile utilizzare i gettoni, realizzati in lega di rame, con due scanalature su un lato e una dall’altra, venduti ovunque. Tutti recavano la scritta “gettone telefonico” e un codice numerico di quattro cifre indicanti l’anno e il mese di conio.

La forma rimase invariata nel tempo ma il valore monetario con gli anni cambiò. Perché i gettoni venivano tranquillamente usati e accettati come moneta corrente. Nel 1970 (esperienza personale) un gettone costava 50 lire e potevi usarlo per pagare un caffè al banco oppure un giornale quotidiano.

Il gettone cessò formalmente di esistere il 31 dicembre 2001, un giorno prima che iniziasse a circolare l’euro. Oggi, per chi ne conserva qualche esemplare, è solo un oggetto da collezione.

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