
Un sopralluogo congiunto tra vigili del fuoco e tecnici comunali ha decretato la temporanea chiusura di varie aree del cimitero di Castellaneta «perché a rischio crollo e perché pericolose a causa della probabile caduta di lapidi dall’alto».
Ad affermarlo e renderlo pubblicamente noto sono stati i consiglieri comunali di opposizione Giuseppe Angelillo, Stefania Giannico, Walter Rochira, Maria Terrusi e Tommaso Tria. «La situazione ormai è fuori controllo» ha tuonato la minoranza, parlando anche di assenza di acqua ed energia elettrica in parte della struttura. «A breve questo potrebbe portare anche all'impossibilità di tumulare i propri cari con un evidente problema sociale e sanitario».
Il quadro tracciato dall’opposizione, a poche settimane dal giorno della commemorazione dei defunti, appare inquietante: «Eppure l’amministrazione resta in silenzio – hanno riferito i consiglieri – inibisce l’accesso alle aree, rifiuta di incontrare i cittadini e la ditta concessionaria e fa il gioco dello scaricabarile».
La minoranza incalza: dopo numerosi sopralluoghi, ha depositato accessi agli atti e chiesto formalmente un incontro tra le parti affinché si definiscano gli interventi da eseguire urgentemente. «Il cimitero non è un magazzino in cui conservare corpi ma un luogo di dolore e speranza, un contenitore di anime e ricordi. La fredda amministrazione Di Pippa, attenta solo a incassare e spremere i cittadini, evidenzia ancora una volta un assoluto disinteresse verso le persone e le anime, essendo interessata solo al portafogli.
L'attuale sindaco - ha precisato l'opposizione - ha costruito parte della sua popolarità proprio attraverso azioni e manifestazioni relative al cimitero, argomento strumentalizzato a spron battuto in campagna elettorale, salvo poi, una volta eletto, dimenticarsi totalmente.
Del resto, dal 2022 a oggi, non ha pensato, progettato ed eseguito nessun intervento concreto al cimitero. L'unica strada scelta dall'amministrazione – hanno concluso i 5 consiglieri - è stata quella delle cause legali contro la ditta concessionaria. Tutte finite male per il nostro Comune: la prima sentenza ha già condannato l'ente a pagare quasi 400 mila euro, circa 200 mila in più rispetto a quanto sarebbe costato un accordo bonario proposto dal tribunale. Quei soldi, invece di andare in spese legali ed interessi, sarebbero potuti essere un tesoretto da spendere per la messa in sicurezza del cimitero vecchio. Dove porta questa volontà di portare avanti contenziosi nei quali si è soccombenti anche a seguito di perizie di esperti?
Eppure tutti ricordano le critiche mosse dall'allora consigliere Di Pippa, colui che avrebbe avuto la soluzione per sistemare il cimitero in poco tempo, colui che ha criticato la realizzazione della nuova area cimiteriale.
Oggi si può facilmente comprendere che la costruzione del nuovo cimitero sia stata necessaria e determinante, in una fase in cui non vi erano più posti per i defunti. In pieno dissesto (quello vero e derivante dal passato) in cui non si riuscivano neanche a pagare gli stipendi, l'amministrazione precedente non ha omesso di pensare al cimitero ed ha trovato l'unica soluzione possibile al fine di ampliarlo. Il project financing, strumento attraverso il quale un privato si è fatto carico dell'investimento necessario per la costruzione della nuova area.
Immaginate cosa accadrebbe oggi se non ci fossero i nuovi loculi e le nuove cappelle? Al consiglio comunale del 18 ottobre 2018, in cui si decise per l'ampliamento del cimitero parteciparono 12 consiglieri. 10 voti favorevoli e 2 contrari: Di Pippa (attuale sindaco) e De Bellis (attuale consigliere di maggioranza).
E negli anni successivi sono stati previsti numerosi interventi sul vecchio cimitero. Basta sfogliare l'albo pretorio per trovare le delibere e le determine.
La situazione attuale dimostra, ancora una volta, l'incapacità amministrativa del sindaco Di Pippa e della sua giunta: un'amministrazione incapace di agire per il paese e che sa solo agire contro.
Il diffuso clima negativo, di frustrazione e rassegnazione, unito alla totale divisione della comunità è il frutto di campagne di odio che nulla hanno a che fare con l'amministrare un paese. Castellaneta merita di più - hanno concluso i 5 consiglieri -, meritano più dignità i morti e più rispetto e impegno i vivi».
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