
Il senatore Loreto ha agitato lo spauracchio del dissesto per descrivere la situazione finanziaria del Comune di Castellaneta.
Nonostante i quasi 2 milioni di euro di avanzo di gestione, infatti, il consuntivo 2012 per l'opposizione è ancora inattendibile. Colpa del volume dei residui attivi, più di 10 milioni di euro, un malloppo di somme da incassare che il Comune si porta dietro e che provoca inevitabilmente delle conseguenze.
La seduta del Consiglio comunale, mattiniera come ormai è prassi (nonostante le lamentele di diversi consiglieri), ha licenziato a maggioranza lo strumento contabile che da quest'anno (come il bilancio di previsione) definisce la sopravvivenza degli esecutivi in caso di mancata approvazione. Un consiglio che, peró, ha avuto un'imprevista appendice nella discussione legata alla situazione dell'ospedale cittadino, vittima dell'ennesimo "scippo" di attrezzature (ne abbiamo parlato a parte).
La reazione del Consiglio è stata bipartisan: Cassano ha ripreso l'intervento di Solazzo, sottolineando la necessità di capire cosa la Regione voglia fare dell'ospedale cittadino e soprattutto del territorio (da osservatore privilegiato ha messo in luce diverse lacune del sistema sanitario locale), Loreto lo ha ampliato chiedendo la convocazione di una seduta monotematica.
Sollecitazioni che il sindaco Gugliotti ha fatto proprie, dichiarando la sua opinione: «Ho l'impressione che il disegno della Regione sia quello di lasciare un solo presidio ospedaliero in provincia. Non facciamone una questione di campanile, quindi, ma sollecitiamo l'ente su fatti concreti».
Quali? La mobilità extraregionale che salirebbe alle stelle con l'ospedale di Castellaneta chiuso ed i pazienti diretti a Matera. Soldi che sarebbe meglio non spendere, ottimo deterrente contro lo smantellamento. E chi dovrebbe raccogliere questo appello? L'assessore regionale alla Sanità e in subordine il direttore generale dell'Asl, invitati ufficialmente alla seduta. Per Scattaglia, anzi, l'invito è stato fatto dal sindaco in "diretta" davanti ai consiglieri. La risposta? Massima disponibilità ed un chiarimento sui monitor, spostati solo per un periodo determinato di tempo.
Sul consuntivo, peró, il clima è tornato glaciale.
Il consigliere Rubino ha riaperto la dolorosa ferita dei residui attivi, crediti vantato dal Comune ma non riscossi. Come anticipato, parliamo di almeno 10 milioni di euro di mancati introiti (la maggior parte da Tarsu e dalla vecchia Ici) che inevitabilmente riducono le possibilità dell'ente di pagare i debiti. Per intenderci, a quei residui attivi fanno da contraltare quasi 9,5 milioni di euro di residui passivi, somme che i debitori cercano di recuperare alimentando un contenzioso che all'ente costa ancora di più. Il teorema di Rubino, inoltre, porta ad un'altra conseguenza: uno degli effetti della mancata riscossione è anche l'aumento della pressione fiscale, cresciuta a suo dire in due anni del 49,7%.
Bordate non meno decise da parte dell'ex sindaco Loreto. Dopo aver rilevato un errore dei revisori («Il sindaco dovrebbe licenziarli», la sua battuta), ha sottolineato l'inattendibilità dei residui attivi («corrispondono ad una richiesta fondata - ha detto - ma al di là di una concreta riscossione») e ha colpito duro sulla capacità di spesa dell'ente, «ingessata a causa del troppo indebitamento». Loreto, inoltre, ha fatto una serie di rilievi negativi su una "pratica" a quanto pare molto usata, la trasformazione di debiti fuori bilancio in transazioni: «Mi sembra abbastanza irregolare». In ordine sparso, poi, altri rilievi sull'aumento della spesa per la Tarsu, «nonostante la popolazione sia diminuita» e sul mancato introito delle royalties dell'eolico.
Critiche aperte anche da parte di D'Ambrosio e Giuseppe Rochira. Ma a difendere il documento contabile ci hanno pensato Walter Rochira e Perrone, già responsabile delle finanze comunali. Il primo ha sottolineato l"ottimizzazione della spesa e il rispetto del patto di stabilità, il secondo la congruenza della pressione fiscale con la media nazionale. Scontato il voto favorevole dei 9 consiglieri di maggioranza presenti in aula.
Francesco Tanzarella
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