
La cappella del cimitero di Castellaneta ha l’abside affrescata da Salvatore Murra. In basso a destra è ancora visibile e chiaramente leggibile la firma e la data (1967).
L’abside riporta il Cristo risorto in gloria tra gli angeli. L’armonia cromatica è data dai colori pastello, i quali hanno la lucentezza della speranza. Il Cristo ha lo sguardo vivo e lo sguardo vigile nel suo trionfo sulla morte.
Nella parte sottostante è ancora in parte visibile un trompe-l'œil (una tecnica pittorica di origine francese che significa "inganna l'occhio"): una tenda con le sue pieghe che simbolicamente separa le due dimensioni.
Salvatore Murra nacque a Gallipoli il 21 giugno 1909. La sua vita si spese nel dare lustro a non poche chiese del territorio salentino e non solo.
Nel 1923, all’età di 14 anni, iniziò a lavorare e a formarsi come artista e decoratore presso Agesilao Flora.
Ebbe tre figli: Nicola, Raffaele e Cosimo Vincenzo (detto Enzo), i quali costituirono con il padre una scuola di artisti e decoratori molto apprezzati.
Papa Benedetto XVI ebbe parole di elogio nel 2008, a Brindisi, per gli affreschi di Murra con cui erano decorati gli ambienti della diocesi in cui fu accolto. Si tratta dunque di un’autentica scuola salentina di cui Murra fu capostipite.
L’affresco meritevole d’attenzione, oggi dimenticato, versa in condizioni di “pericolo”. Per questo sarebbe auspicabile il suo recupero per restituirlo pienamente alla comunità e ricostruire un tassello della storia dell’arte castellanetana e salentina.
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