
L'allestimento del cantiere e le voci sempre più insistenti sono indizi "pesanti": il restauro del monumento a Rodolfo Valentino, forse, è realtà.
Le transenne apparse intorno alla statua del mito, la settimana scorsa, hanno destato l'attenzione di molti cittadini. Del restauro, infatti, si parla da diverso tempo; soprattutto da quando la fondazione "Rodolfo Valentino", presieduta da Anna Maria Galgano, si è attivata per raccogliere i fondi necessari all'intervento.
Il monumento versa in condizioni precarie, segnato dal passare del tempo e anche da alcuni atti di vandalismo. A più di 50 anni dalla sua inaugurazione, quindi, con alle spalle un intervento di restauro inefficace, il "capasone" (come lo chiamano simpaticamente i castellanetani) si merita delle cure necessarie. Al netto dei detrattori e degli esteti improvvisati, infatti, quel monumento è stato per diversi anni il simbolo della città, il riferimento per i turisti che si avventuravano tra le nostre vie, la cartolina ricordo che chiunque portava via con sè facendosi immortalare sottobraccio al "mito".
Un periodo di disinteresse, poi, ha lasciato solchi profondi sulla ceramica modellata dal maestro Gheno, facendo in modo che la città quasi si vergognasse di quell'opera. Un'operazione partita a pochi anni dalla sua inaugurazione, a dirla tutta, quando la statua di Valentino finì per essere una delle "brutture" denunciate dal documentario "Mondo cane" (lungometraggio del 1962 che fu portato anche a Cannes).
Buttandosi alle spalle il rapporto controverso tra monumento e città, però, la fondazione sembra sia riuscita (ricorrendo anche a simpatici espedienti come quello del "panzerotto") a racimolare i fondi necessari per il restauro. Nell'operazione entrammo volentieri anche noi di ViViCastellaneta, in occasione della "Sagra da Far'nèdd" del 2012.
Il colpaccio, però, sarebbe quello di aver trascinato nella raccolta fondi anche il Comune, che della statua è proprietario. Sarebbe pronta, anche se ancora non pubblicata, una delibera con la quale la Giunta Gugliotti avrebbe aderito alla sottoscrizione con 5mila euro, garantendo peraltro le necessarie autorizzazioni all'allestimento del cantiere. Un atto doveroso, aggiungiamo noi. Lo sottolineammo lo scorso maggio in un editoriale intitolato "Soldi, convegni e uno sceicco... dimezzato", chiedendo indirettamente all'Amministrazione guidata da Giovanni Gugliotti perchè non fosse possibile trovare delle risorse per il restauro, quando se ne investivano molte in eventi del tutto discutibili.
Tra l'altro, l'Amministrazione ha già dimostrato di avere a cuore il patrimonio scultoreo della città, quello presente e quello... futuro: ricorderete tutti la delibera con cui è stata sovvenzionata la realizzazione della statua della Madonna dei Popoli, vero? Ma quella è un'altra storia...
Francesco Tanzarella
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