
Da una parte lo scempio del territorio provocato dall'alluvione, dall'altra lo sblocco dell'edilizia rurale.
Il Consiglio comunale di ieri sarà ricordato per questi temi e, forse, per essere stato celebrato di pomeriggio. Circostanza, quest'ultima, che ha prodotto vantaggi relativi in termini di partecipazione pubblica.
Convocata a metà da maggioranza e opposizione, la seduta ha affrontato la contemporaneità dedicando parecchio spazio ai danni dell'alluvione (ne abbiamo parlato in un altro articolo) e alle responsabilità dei danni. Il consigliere d'opposizione Leonardo Rubino, infatti, ha presentato un'interrogazione sui lavori effettuati lungo il fiume Lato, esondato per l'ennesima volta gli scorsi 7 e 8 ottobre. Richiesta cui ha risposto il sindaco Giovanni Gugliotti, spiegando che già nel 2011 aveva scritto alla procura invitandola ad indagare, attività reiterata in questi giorni con l'invio di una corposa documentazione, compresa l'informativa inviata dalla "Lato scarl", azienda esecutrice dei lavori sul Lato, che ha addebitato i danni alle strutture nuove di zecca a cause di "forza maggiore".
Certo, come proposto da Michele D'Ambrosio, sarebbe ideale verificare anche l'effettiva applicazione del capitolato ai lavori effettuati; verifica che il sindaco Gugliotti ha accolto positivamente ma che, aggiungiamo noi, per forza di cose sarà svolta dalla procura in caso di apertura di un ulteriore fascicolo d'indagine.
Ma se il territorio deve leccarsi queste ferite, per altro verso l'approvazione della delibera sugli oneri per l'edificazione in zona agricola potrebbe dargli uno slancio differente. Frutto del lavoro di ascolto compiuto in questi mesi dall'Amministrazione, necessità per riattivare parte del comparto edilizio locale, l'atto è stato approvato a maggioranza senza i voti dei soli consiglieri d'opposizione Rubino e D'Ambrosio. Un atto che ebbe modo di scatenare polemiche già ai tempi della sua definizione (come raccontato da ViViCastellaneta qui e qui) ma che ora permetterà, rispettando determinati vincoli, la costruzione di immobili nelle zone rurali.
La seduta, prima di una piccola bagarre tra il presidente dell'assise Carlo Nardulli e l'ex sindaco Rocco Loreto (che ha lasciato l'aula contrariato), è servita anche per esaurire le risposte alle interrogazioni ancora pendenti. Da segnalare la questione Imu, con la riscossione coattiva in corso per quasi 2 milioni di euro e il pagamento dei debiti Siae del 2013 (2011 e 2012 sono andati a contenzioso). Bocciato, invece, il punto sul piano dei tratturi portato in Consiglio dall'opposizione: l'Amministrazione, infatti, vi starebbe già lavorando per approvarlo entro il 1 febbraio prossimo, pena il commissariamento.
Scambio di cortesie, poi, tra maggioranza e opposizione per l'approvazione di circa 260mila euro di debiti fuori bilancio. Grazie alla presenza di Giuseppe Rochira, Maurizio Cristini, Rubino e D'Ambrosio (Nardulli e Marisa Descrivo hanno abbandonato l'aula per conflitto di interessi), infatti, è stato possibile riconoscere a 36 ditte i crediti vantati (risalenti per la maggior parte all'Amministrazione D'Alessandro), ridotti quasi della metà come da indicazioni ella Corte dei Conti. Naturalmente la maggioranza ha ringraziato i consiglieri d'opposizione per il bel gesto politico.
Approvato, infine, lo schema di convenzione per la gestione dei servizi socio-assistenziali previsti dal piano di zona. Singolare la modifica di due articoli del regolamento di Polizia Municipale, deliberata in coda di seduta: non sarà più possibile stendere il bucato dai balconi posti sulle vie principali!
Redazione ViViCastellaneta
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