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L’ALLUVIONE, LA GAUDELLA E IL PATRONO DELLE PALE MECCANICHE

L’ALLUVIONE, LA GAUDELLA E IL PATRONO DELLE PALE MECCANICHE L’ALLUVIONE, LA GAUDELLA E IL PATRONO DELLE PALE MECCANICHE | © n.c.

Mi pesa scriverlo, ma il sindaco Giovanni Gugliotti ha fatto una cosa giusta.



Vi chiedete perché mi pesa? Perché sono fatto così, dare ragione al potere costituito mi provoca un anticipo di orticaria. Eppure in questo caso particolare mi tocca farlo.

Parlo di alluvione, di contrada Gaudella e di pale meccaniche. Forzando la mano (e forse pure qualche legge) il primo cittadino ha promesso ai residenti della zona funestata dalle piogge di quest'ultimo mese un intervento di ripristino sulla provinciale 15, all'altezza della località nota con il nome di "lama di noci". Promessa fatta la mattina e mantenuta nel pomeriggio con le pale meccaniche, appunto, che hanno liberato le cunette e il collettore che passa sotto la sede stradale permettendo il deflusso delle acque.

Perché dico che "Giovanni nostro" ha forzato la mano (e pure qualche legge)? Perché sulle strade provinciali dovrebbe intervenire la Provincia e non il Comune. Insomma, a non saper né leggere e né scrivere, può anche darsi che in un futuro prossimo la Corte dei Conti dica al sindaco: «Perché hai speso soldi del bilancio comunale per opere che sono di competenza provinciale?». Io risponderei così: «Perché andava fatto!».

Già, la Provincia che oggi langue commissariata non ha brillato per presenza e tempestività nei luoghi castellanetani dell'alluvione. Alla Gaudella l'hanno aspettata per giorni, dopo il 7 e l'8 ottobre, salvo poi doversela vedere per proprio conto. I contradaioli, anzi, si sono fatti massa critica e hanno "inchiodato" il sindaco all'assunzione di un impegno: e volevo vederlo, Giovanni, a dire di no a quelle mani callose!

Mani che non hanno fatto impressione, però, ai burocrati di via Anfiteatro. Che a dirla tutta non si erano dimenticati di contrada Gaudella. Anzi, a spulciare un altro albo pretorio, quello provinciale (ebbene sì, ormai la mia è diventata una mania "letteraria"), ho scoperto che per la provinciale 15 l'ente aveva impegnato 31mila euro a marzo, quando Florido era ancora presidente e i veleni dell'Ilva non avevano ancora fatto saltare per aria la sua Giunta. L'alluvione era ancora lontana.

Ora, se la Provincia sia stata previdente o abbia portato sfiga non tocca a noi svelarlo. La questione è che la provinciale 15 non era l'autostrada del sole già a marzo. Nei documenti il dirigente provinciale del settore strade scriveva che per intervenire su tutta la sua lunghezza sarebbero serviti 900mila euro. I soldi erano pochi già allora e il tecnico incaricato indicò una soluzione alternativa: spendiamo il 3% di quel che serve e "rattoppiamo" i punti peggiori.

Li chiamarono lavori di "somma urgenza". E meno male, perché solo a fine settembre sono riusciti ad approvare la lettera per invitare le ditte di fiducia a fare una proposta. Quel che è certo è che ora quei soldi, insufficienti già a marzo, faranno giusto il solletico all'asfalto sbrecciato di "lama di noci".

Per fortuna, però, l'intervento "salvifico" del Comune ha restituito un po' di fiducia alla contrada più famosa di Castellaneta. E non lo dico con spirito sarcastico, anzi: Giovanni ha fatto quel che andava fatto e si merita tutta la riconoscenza dei residenti. Che ora, forse, finiranno per riconoscerlo come nuovo "patrono"!

Una cattiveria, però, lasciatemela dire (sennò l'orticaria smette di essere solo un anticipo): se Giovanni non avesse avuto questo rapporto particolare con la Gaudella, se non avesse portato a spalla la Madonna e lanciato per aria la sua immagine, se la contrada isolata fosse stata un'altra, insomma, si sarebbe esposto così tanto?

Francesco Tanzarella

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