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Tar annulla concorso al Comune di Massafra, Cardillo: «Stiamo valutando ricorso in appello»

Ida Cardillo Ida CardilloViviWebTv

«In Italia abbiamo questo brutto vizio di fare i processi mediatici prima ancora di avere le sentenze definitive: pericoloso, prima ancora che eticamente contestabile».

Esordisce così, in un post su Facebook, l'assessore al Personale, Contenzioso e Trasparenza del Comune di Massafra Ida Cardillo in risposta alla nota dei consiglieri comunali Gaia Silvestri e Domenico Santoro (clicca qui per rileggere l'articolo) riguardante la sentenza del Tar con la quale è stato annullato l’avviso di selezione per personale dipendente in esecuzione della determina di approvazione dello schema di avviso pubblico, pubblicato in albo pretorio il 4 dicembre 2018.

«Per principi, per cultura e per storia politica sono una Garantista - continua l'assessore Cardillo - e in materia di giustizia amministrativa, come è noto, vi sono due gradi di giudizio essendo possibile il ricorso in appello al Consiglio di Stato, strada che al momento si sta valutando di percorrere.

Da una primissima analisi delle motivazioni, infatti, emerge che il Tribunale Amministrativo riterrebbe sussistenti alcuni "vizi del bando", con particolare riferimento al termine di presentazione della domanda di partecipazione inferiore a quello minimo previsto dalla delibera di Giunta costituente atto di indirizzo e dal regolamento interno, e alla divergenza tra l’avviso pubblico e la citata delibera di Giunta con riguardo al necessario possesso da parte dei partecipanti dei requisiti di cui alla legge quadro nr. 65/1986 e della L.R. Puglia nr. 37/2011.

Ma, attenzione, l’elaborazione del bando è affidata alla "tecnica" non alla politica. Nulla eccepisce il giudice amministrativo nel merito dell’indirizzo politico ovvero circa la volontà, inequivocabile, dell’esecutivo di allora, di selezionare una figura apicale in area vigilanza. La stessa volontà che rimane ancora, immutata e coerente anche con le recenti scelte di riorganizzazione della macrostruttura dell’Ente, funzionali a rendere la macchina amministrativa più celere, efficace ed efficiente.

Quanto accaduto non solo non inficia ma non altera minimamente la pianificazione del fabbisogno e il riordino degli uffici e dei servizi, così come li abbiamo ripensati. Sia chiaro, su queste scelte, fatte in scienza e coscienza, l’amministrazione comunale non torna indietro.

Aggiungo tuttavia, che mi dispiace molto che questo "errore" abbia interferito con le legittime chances e le rispettabili carriere professionali delle parti, ma, cautamente, è meglio attendere le sentenze definitive.

E invito chiunque voglia intravedere "malafede" tra le carte, ad evitare forme di misero sciacallaggio, per prendersi cinque minuti di notorietà sulla pelle e sulla vita degli altri.

La legge farà il suo corso e, tempo al tempo, chiarirà meriti e responsabilità. Fino a sentenza passata in giudicato. Nullum crimen sine leges».

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