
Nel corso dei lavori di ieri pomeriggio, il consiglio comunale di Castellaneta ha approvato all'unanimità la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Maggioranza e opposizione hanno votato favorevolmente a una deliberazione che consentirà all'ente comunale di invitare ufficialmente Governo e Unione Europea a compiere lo stesso passo, riconoscendo la Palestina come Stato sovrano.
Inoltre, su proposta della consigliera comunale Stefania Giannico, il Comune di Castellaneta chiederà alla Figc (e quindi al presidente, il concittadino Gabriele Gravina) di devolvere gli incassi della partita di calcio tra Italia-Israele (in programma il prossimo 14 ottobre e valevole per le qualificazioni ai Mondiali), in favore di associazioni umanitarie operanti su Gaza.
LE DICHIARAZIONI POST CONSIGLIO COMUNALE
Donatello Lemma (AVS)
Ho presentato come prima firma questa mozione che sta seguendo lo stesso iter di approvazione in centinaia di comuni italiani e nasce dall’esigenza di uscire dal muro di silenzio che per quasi due anni ci ha visti immobili su questo tema, anche per noi rappresentanti locali che raccogliamo ogni giorno da parte dei cittadini un’opinione sempre più unanime che dice “stop al genocidio del popolo palestinese”.
Mentre ormai oltre 150 stati nel mondo hanno riconosciuto lo stato di Palestina, tra cui da pochi giorni si sono aggiunti Francia, Regno Unito, Portogallo, Belgio, Australia e Canada, ritenendo che la creazione di uno stato palestinese sia fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione regionale, il governo italiano invece continua a tentennare, rimanendo tra gli ultimi a riconoscere lo Stato di Palestina, continuando a commercializzare armi in entrata e in uscita con il governo di Netanyau e a non considerare la sospensione di ogni attività economica con lo stato di Israele, come invece ci chiede la comunità Europea.
Sicuramente la pressione della popolazione italiana scesa in piazza e i sondaggi che ogni giorno confermano quanto gli italiani siano favorevoli al riconoscimento della Palestina, mettono in difficoltà il governo che fino a oggi ha dimostrato di non voler scontentare Trump e Israele, rimanendo in silenzio, in una posizione di attesa, aspettando il momento giusto.
Ma onestamente mi chiedo quando sarà questo momento giusto: quando Netanyahu avrà deportato tutti i 2 milioni di palestinesi dalla striscia di gaza e realizzato la riviera dell’oro insieme agli americani? Quando avrà abbattuto l'ultima casa, l'ultimo ospedale, l'ultima università, l’ultima fila di bambini in coda per recuperare del cibo? Quando i coloni in Cisgiordania avranno ucciso tutti i palestinesi che vivono lì da sempre? Siamo ad oltre 20 mila bambini uccisi: un'intera generazione. E’ possibile che anche davanti a questo non sia ancora il momento giusto?
Ecco perché abbiamo insistito per presentare questa mozione con cui chiediamo al governo italiano per mezzo del sindaco, del presidente del consiglio e dell’amministrazione tutta, che non si perda più tempo, che questo non solo è il momento giusto, ma è l’ultima chiamata: è urgente muoversi concretamente verso la soluzione auspicata dall’Onu, dal papa, dal presidente Mattarella e ora anche dall’Unione europea. Questo gesto non è solo simbolico ma ha lo scopo di rafforzare la legittimità internazionale delle istituzioni palestinesi e rappresenta un chiaro sostegno alla soluzione dei due stati come via per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Sul piano pratico, può tradursi in relazioni bilaterali, accordi economici e cooperazione diplomatica.
Solo con il riconoscimento dei due popoli in due stati, sarà possibile fermare questo massacro e ristabilire la pace in quelle aree martoriate.
Ho infine chiesto al sindaco un gesto simbolico di sostegno al popolo palestinese da parte della città di Castellaneta, di esporre la bandiera palestinese sulla facciata della casa comunale, perché quel popolo non si senta di troppo in questo mondo e perché quella bandiera possa esprimere la commozione dei cittadini di Castellaneta nei confronti di quei bambini che vorremmo non vedere più piangere in mezzo alla polvere.
Giuseppe Angelillo (Forza Italia)
Nonostante le differenti visioni, tutti avevamo a cuore un messaggio chiaro e netto: bisogna fermare questa guerra ingiusta che causa distruzione e morti, soprattutto tra i civili. Le scene che ci vengono mostrate in tv non sono assolutamente accettabili e ogni gesto, anche simbolico, e importante per sensibilizzare e far crescere l'attrazione su questa assurda guerra. Nel mio intervento ho sottolineato che i gruppi di opposizione sono favorevoli al riconoscimento dello Stato della Palestina ma evidentemente questo Stato deve liberarsi di Hamas, un gruppo terroristico che non può rappresentare i palestinesi e non può avere ruoli governativi.
La pace passa attraverso la costruzione di uno Stato libero e democratico che si ispiri ai valori internazionali di pace e rispetto degli altri Stati, ed Hamas non può essere parte di questo progetto. Allo stesso tempo abbiamo evidenziato che il Governo italiano, in questi mesi, ha svolto il proprio compito provando a trovare vie per la mediazione e per la pace. E lo Stato che ha inviato la maggior quantità di aiuti umanitari e da gennaio 2025 sono stati accolti oltre 500 palestinesi di cui 180 bambini. In questi giorni, con il supporto de Il Cairo, stanno cercando di ottenere un accesso sicuro per la Flotilla, anche se questo non e assolutamente semplice. Prossimamente anche in Parlamento verrà discussa una mozione, presentata dalla maggioranza, per discutere del riconoscimento dello Stato della Palestina e, nel frattempo, l'Italia ha votato favorevolmente alla bozza di risoluzione Onu del 14 settembre e alla risoluzione del 23 settembre.
La soluzione di questo conflitto passa certamente dal "Due popoli, due Stati" ma sarà possibile solo con l'uscita di scena di Hamas, composta da terroristi che non hanno a cuore la Palestina. Ferma e convinta e la condanna per la reazione sproporzionata di Israele che, anche in guerra, deve rispettare le norme internazionali e i diritti dell'uomo. Sono fiero di aver dato il mio contributo per questa deliberazione comunale, convinto che anche questo nostro piccolo gesto possa avere un effetto sulle coscienze. La delibera impegna il sindaco e l'amministrazione a farsi portavoce delle richieste del consiglio comunale affinché il governo italiano e l'Unione europea si impegnino per il raggiungimento del cessate il fuoco e della pace per giungere alla convivenza civile tra i due Stati, Israele e Palestina.
In ultimo, personalmente, ho chiesto che presso la sede municipale vengano esposte entrambe le bandiere, della Palestina e Israele, con al centro la bandiera della Pace. Tale idea era stata avanzata in conferenza dei capigruppo, anche dal presidente del consiglio. Sarebbe un altro importante gesto simbolico che eviterebbe di esporre una sola bandiera e offrirebbe ai cittadini il giusto messaggio, cioè quello della convivenza pacifica.
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