
Per troppo tempo la Sacra Corona Unita è stata ritenuta una mafia di serie B, o, la quarta mafia in ordine di importanza dietro Camorra, N'drangheta e Cosa Nostra.
Questo, è il senso della presentazione del nuovo libro di Mara Chiarelli "Sacra Corona Unita" che si è tenuta Lunedì 21 gennaio, a Palazzo Valentini nella spledida cornice di Roma, alla presenza dei ragazzi del liceo Q.O. Flacco, della scuola media Giovinazzi di Castellaneta e l'associazione per la valorizzazione del territorio e della legalità "I Portulani" di Palagianello.
Protagonisti dell'evento erano, oltre l'autrice Mara Chiarelli, Marco Dinapoli, ex procuratore capo di Brindisi, Domenico Monteleone, presidente dell'associazione "I Portulani" e Luigi Resta, avvocato nonchè organizzatore delle serate "Roma art meeting" il cui filo conduttore è la concezione di legalità in un Paese come il nostro.
Marco Dinapoli, autore, tra l'altro, della prefazione del libro della Chiarelli, è il vero punto di riferimento della serata, grazie anche alla sua vasta esperienza sul campo, riesce, infatti, a trasmettere tutte le sue conoscienze con una immediatezza e semplicità davvero fuori dal comune.
"La SCU è una mafia liquida" dice Dinapoli " poichè è capace di infiltrarsi ovunque." Frase emblematica per capire questo fenomeno dal punto di vista sociologico, perchè la domanda: "Come mai esistono i mafiosi? o, perchè le persone scelgono di non vivere secondo la legge? almeno una volta ce la siamo tutti posti.
Ogniqualvolta c'è un senso di disagio in un determinato territorio, la mafia ha terreno fertile, può allungare in ognidove i suoi tentacoli da piovra e stringere saldamente nella sua morsa l'intera società, portandola al degrado più totale.
Dinapoli, paragona la mafia a dei piccoli semini di grano, appena questi vengono piantati in un terreno fertile, anche se sono stati conservati per un lungo periodo di tempo, essi germoglieranno sempre.
La mafia è ovunque, non è solo quella che sentiamo lontana da noi, quella che si sente guardando distrattamente un telegiornale troppo noiso alla televisione, la mafia è ben altro, è molto più vicina di quanto si possa pensare; e, i criminali, i mafiosi, non sono soltanto coloro i quali spacciano o ammazzano le persone, criminale è chi non fa uno scontrino fiscale, è chi passa con il rosso, chi cerca di aggirare un ostacolo tramite delle conoscienze e chi in cambio di favori promette di tutto.
Ma, la cosa più importante, è che questo fenomeno, questo marciume, si può fermare. Dobbiamo iniziare a prendere coscienza di noi stessi, dobbiamo capire che i mafiosi, i delinquenti tutti, non sono più furbi o più intelligenti di noi perchè riescono ad aggirare le leggi e lo Stato, dobbiamo capire che per il loro comportamento veniamo solamente danneggiati.
L'invito che Marco Dinapoli fa a tutti i ragazzi che hanno assistito alla presentazione è quello di studiare, con la cultura, la mafia, originata dal mal costume e dall'ignoranza, non ha ragione di essere, solo così, con una popolazione più preparata, informata, e colta l'Italia può avviarsi a quel processo di normalizzazione che sembra essersi fermato dai lontani anni '80.
Non bisogna sottovalutare questi fenomeni e non si può rimanere indifferenti, siamo noi i primi a dover intervenire, prendendo coscienza di quello che avviene sul nostro territorio e avendo come unico vessillo quello della legalità.
Francesca Arrè
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui