
«Il monumento di Rodolfo Valentino ora si trova nell’atrio dell’ex macello comunale, coperto da un telo con le quinte fissate al terreno con delle semplici cime». Lo ha reso noto l’opposizione consiliare di Castellaneta che, dando seguito a una serie di segnalazioni lanciate da privati cittadini, nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo in piazza dei Popoli, negli ambienti che oggi ospitano la Casa del Parco.
«L’accesso – hanno riferito i consiglieri Maria Terrusi, Stefania Giannico, Giuseppe Angelillo, Francesca Arrè e Walter Rochira – è stato estremamente semplice perché il lucchetto non era chiuso ma solo appoggiato al cancello. La notizia stava iniziando a circolare e per questo abbiamo ritenuto doveroso avvisare i carabinieri, giunti sul posto per le verifiche del caso a tutela di un bene che rappresenta un pezzo importante dell’identità e della storia della nostra comunità».
A Castellaneta, quindi, torna di stretta attualità la questione legata allo spostamento della statua di Rodolfo Valentino: rimossa dal luogo che la ospitava da più di 60 anni a causa di lavori di manutenzione straordinaria, era stata temporaneamente chiusa in un rotolo di polietilene a bolle d'aria e adagiata su pedane di legno nella zona di cantiere. Le operazioni però avevano suscitato enormi polemiche tra tecnici, cultori e parte del mondo della politica, che aveva addirittura parlato di «danneggiamenti e lavori eseguiti senza la minima cura».
A spegnere il fuoco delle polemiche ci pensò il sindaco Gianni Di Pippa: «La statua non è stata assolutamente danneggiata» assicurò in un post pubblicato sui social. «Le operazioni di smontaggio – aggiunse il primo cittadino - si sono svolte in modo preciso, nel pieno rispetto dell’opera. Nessuna violazione, nessuna leggerezza: tutto è stato eseguito secondo legge e con la massima trasparenza». Poi però aggiunse: «Durante l’esecuzione dei lavori, la statua sarà custodita in un’area comunale protetta, dove sarà anche sottoposta a un intervento di restauro conservativo, mirato a sanare i segni del tempo e alcuni atti vandalici subiti negli anni». Una tesi confermata a distanza di tempo anche ieri pomeriggio dal vicesindaco Edo Sanarico.
Nel dettaglio però è questo il passaggio che oggi contestano i 5 consiglieri comunali di opposizione. Gli stessi, infatti, freschi di sopralluogo alla Casa del Parco hanno concluso: «Appare chiaro a tutti che le rassicurazioni fornite qualche settimana fa dal sindaco circa la custodia del monumento in un luogo sicuro e adeguato, siano del tutto infondate».
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