
"Immaginate se camminando nel centro storico vi trovaste di fronte una torre medievale...In origine facente parte della seconda cerchia di mura inserito a difesa della città di Castellaneta.
Un documento dello studioso Cesare Colafemmina, in materia di Ebraismo del 1465 ne accerta la presenza. Immaginateci sopra i soldati, le armi e quanto sia potuto accadere in questa torre. Ora aprite gli occhi e osservatela pure, esiste davvero ed era lì da sempre in attesa di essere riscoperta e rivalutata per quello che ha rappresentato per i nostri avi".
L'associazione "Amici delle gravine di Castellaneta" ha trovato conferma ad una ipotesi circa una massiccia struttura edilizia a cui si è addossato il convento di San Domenico che altro non è che un torrione medievale. Dopo approfonditi studi portati avanti dall' architetto Rosanna Bussolotto, la professoressa Maria Carla Cassone, l'archeologa Antonella Cassano, Rocco Colamonico e Antonio Moretti appassionati di storia locale del gruppo di ricerca dell'associazione, si é arrivati ad una conclusione definitiva: la struttura in questione altro non é che una torre appartenente alla seconda cerchia di mura di difesa di cui si cinge Castellaneta intorno alla fine del 1400.
"In questi anni grazie ad una politica di benefici economici e fiscali da parte di Ferrante I (Ferdinando d'Aragona), la nostra cittadina si ripopolò e si raggiunsero quasi i 5000 abitanti, quindi si ebbe necessità di espandere il territorio abitato, costruendo nuove case, chiese, edifici pubblici e anche una seconda cinta muraria di cui restano ancora i toponimi: Via Muraglia, Vico del muro, Torre Campanella etc".
La torre a base trapeizoidale di epoca medioevale é caratterizzata da un semplice apparato a sporgere, un ampliamento all'ultimo piano é riscontrabile in facciata con quattro filari di conci arrotati (nonostante il processo di erosione del tufo). Era un accorgimento per rendere più confortevole la permanenza degli uomini, per lunghi periodi, in cima a una torre, una soluzione che nel medioevo al piano più alto, consisteva nell'inserimento di ballatoi esterni in legno o altro materiale per ampliare la superficie utilizzabile. All'ultimo livello si presentano in facciata delle archibugiere, delle aperture tonde o ovali come spesso si riscontrano nelle mura delle fortificazioni in generale, nella quale si infilavano le armi per colpire all’esterno gli assalitori rimanendo al riparo. Nei secoli successivi le torri vennero gradualmente abbandonate in favore dei più confortevoli palazzi, o inglobate in questi nuovi edifici. Siamo alle porte di una nuova stagione di studi, vogliamo regalarvi gradi emozioni.
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui