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La diocesi di Castellaneta piange don Nunzio Picaro

Don Nunzio Picaro Don Nunzio Picaro

Se n'è andato nel giorno della festa della mamma. Una brutta malattia lo ha portato via per sempre, lasciando nei cuori di tutti coloro che gli hanno voluto bene un vuoto assoluto dopo quasi cinquanta anni di “frequentazione”.

Così a lungo, dal 1974, Don Nunzio Picaro ha operato come parroco della comunità Cuore Immacolato di Maria, per decenni in stretta simbiosi con don Leonardo, fino a quando quest’ultimo è stato costretto a defilarsi per motivi di salute.

Don Nunzio aveva da poco compiuto settanta anni. A tutti noi sembrava ancora giovane, in grado di reggere la sua parrocchia e nessuno immaginava di perderlo. Il 29 giugno 2019 insieme ai suoi parrocchiani aveva festeggiato i 45 anni di sacerdozio insieme al suo vice parroco don Giovanni Nigro. Ma già la malattia lo insultava e lo teneva lontano dalle cerimonie liturgiche.

Nel silenzio degli affetti familiari le pesanti cure nella speranza della guarigione. Poi nella vita accadono cose che non ti aspetti e scopri la grandezza dei comportamenti umani: la necessità di partecipare a tutti la propria dolorosa situazione facendola diventare un’occasione di crescita sociale attraverso l’attenzione verso il prossimo chiunque esso sia.

Era l’applicazione delle parabola evangelica del buon Samaritano: don Nunzio da ammalato, come egli stesso dichiarava, si faceva promotore di un concreto supporto ai malati come lui, bisognosi di un aiuto psicologico.

Così, dal primo ottobre 2019, per mesi ha animato incontri quindicinali tra sani e ammalati, partendo dal pensiero religioso e proponendo un autoconfronto di analisi delle proprie dolorose storie individuali e familiari, per tentare di risolvere le personali fobie e la propria solitudine.

E oggi che siamo qui a registrare dolorosamente la sua assenza apprezziamo ancora di più il suo operato.

A ciascuno di noi rimane un ricordo personale dell’uomo, tratto dal variegato mondo del suo fortissimo impegno pastorale. Sarà stato un matrimonio, una prima comunione, un funerale o una grande festività cristiana, l’immagine di don Nunzio in abiti liturgici ci sovviene vicina, dolce e severa, unita alle parole delle sue composte omelie.

Don Nunzio è stato soprattutto un grande parroco attento a dare il giusto peso ai tre momenti fondamentali dell’attività pastorale: catechesi, liturgia e carità.

Grande animatore e guida della comunità del Cuore Immacolato di Maria, insieme agli operatori pastorali e a chi gli è stato vicino ad aiutarlo nelle molteplici sue iniziative, credendo e puntando soprattutto sulla pastorale della famiglia intesa come principale agenzia formativa ma anche baluardo contro un progressivo degrado sociale.

Fervente fautore del dialogo e della comunicazione che alimentava attraverso una pubblicazione mensile che rappresentava il legame ideale con le “sue” famiglie.

Un impegno duro che lo ha visto sempre sulla breccia e spesso da solo. Anche quando insegnava nelle scuole superiori dove gli piaceva discutere con i suoi allievi di tematiche morali direttamente connesse alla qualità della vita.

Al termine dell’esperienza scolastica il vescovo Fragnelli lo nominò vicario foraneo (arciprete) affidandogli le attività di coordinamento delle attività pastorali.

Da un po’ di tempo, grazie alla lungimiranza del vescovo Maniago, era stato affiancato nell’impegno parrocchiale da un giovane e fattivo vice parroco che collabora nell’assolvimento dei tanti impegni quotidiani. Poi la malattia, quella che non ti aspetti e che non perdona.

Don Nunzio ci mancherà.

I suoi funerali saranno celebrati nei prossimi giorni nel rispetto delle normative vigenti in termini di contrasto alla diffusione del Covid-19 Coronavirus.

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