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Operazione T-Rex, buone notizie per Martino Tamburrano

Martino Tamburrano Martino Tamburrano

Martino Tamburrano torna in libertà.

All'ex presidente della Provincia di Taranto, dopo 10 mesi di arresti domiciliari e 4 mesi di detenzione in carcere, sono stati sostituiti i domiciliari con l'obbligo di dimora nel comune di residenza.

Stessa sorte per le altre tre persone coinvolte nell'inchiesta T-Rex, legata alla discarica di Grottaglie: Roberto Venuti, Pasquale Lonoce e Lorenzo Natile.

Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione penale, accogliendo l'istanza dei pubblici ministeri Enrico Bruschi e Maurizio Carbone, ritenendo attenuate le esigenze cautelari d avendo considerato tra le altre cose anche il comportamento tenuto dagli imputati nel corso di questi mesi.

L’obbligo di dimora, quindi, è stato ritenuto sufficiente a contenere il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento delle prove.

Ricordiamo che Tamburrano, il 14 marzo 2019, fu coinvolto in un vero e proprio terremoto giudiziario che scosse, alle prime luci dell’alba, il mondo politico e imprenditoriale del Tarantino.

Su disposizione della Procura della Repubblica ionica, i militari del nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’ex presidente della Provincia, del dirigente del settore pianificazione e ambiente dell’ente di via Anfiteatro, Lorenzo Natile, di Federico Cangialosi e Mimmo Natuzzi, rispettivamente presidente e membro della commissione di gara per la raccolta di rifiuti solidi urbani del comune di Sava, di 2 imprenditori attivi nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti Pasquale Lonoce e sua figlia Rosalba, e del procuratore speciale di una società gestore di una discarica ubicata nel comune di Grottaglie, Roberto Venuti.

L'operazione vide impegnati finanzieri nelle provincie di Taranto, Roma, Bari e Milano, per l’esecuzione dei provvedimenti e delle perquisizioni presso uffici pubblici e numerose sedi societarie. Le indagini riguardarono in particolare, l’iter amministrativo per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie in contrada Torre Caprarica richiesta dal gestore.

Il gruppo, costituito dall’ex presidente della Provincia, dal dirigente dello stesso Ente e da imprenditori operanti tra l’altro nel settore dello smaltimento e gestione rifiuti, avrebbero tratto vantaggi in denaro e beni attraverso atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni.

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