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Ospedale San Pio, Asl e Regione nel mirino: Cellamare perde le staffe

L L'assessore Cellamare nei pressi del Pronto Soccorso del San Pio di Castellaneta

L'assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali del Comune di Castellaneta, Alfredo Cellamare, chiede ancora chiarezza ai vertici della Regione Puglia e dell’Asl Taranto sulle continue voci che si susseguono sull’ospedale San Pio, soprattutto in merito alle disposizioni relative alla destinazione di posti letto del nosocomio all’emergenza Covid-19.

«Gli atti ufficiali parlano di 32 posti in Medicina e 12 in Cardiologia – scrive Cellamare –, più i posti di terapia intensiva, ma quanti? Nel nostro ospedale, inoltre, sono state adottate le procedure di sicurezza sanitaria e i percorsi a norma per il transito dei pazienti Covid-19?».

Cellamare, che conosce bene l’ospedale lavorandoci, chiede anche se il personale sia stato fornito di dispositivi di protezione individuale e spazi adatti per curare i pazienti infetti. «Tutti insieme dobbiamo fare la nostra parte nel combattere questo virus infido – ha aggiunto l’assessore –, ma dobbiamo essere pure certi di poter operare a tutti i livelli in sicurezza. Castellaneta è pronta, ma non si può accettare ancora una volta che reparti di eccellenza quali Chirurgia, Ostetricia, Ortopedia possano essere penalizzati da decisioni che mettono i cittadini non infetti nelle condizioni di andare a curarsi a Taranto, in una bolgia infernale che tutti conosciamo, o peggio andare fuori regione con spese alle stelle sostenute da Asl per la mobilità passiva».

Questo approcci, per Cellamare, penalizzerebbe ancora una volta il versante occidentale, 150mila cittadini da Massafra a Ginosa che non saprebbero dove curarsi. «Ma soprattutto – ha continuato – si finirebbe per disperdere le professionalità d’eccellenza del San Pio, che ne fanno un riferimento per l’intero territorio. Per esempio, non dovremmo vanificare il lavoro di reparti come l’Ostetricia, che sarebbe accentrato su Taranto con disagi gravissimi per le neo-mamme, o dovremmo reperire anestesisti, anche “a gettone” o da graduatorie esistenti. Negli altri ospedali arrivano personale e attrezzature, ma proprio in quelle strutture, chissà perché, non è chiaro cosa accadrà con il Covid-19».

Rispetto ai tamponi da processare al San Pio, infine, Cellamare ha dichiarato di attendere le decisioni dagli organi competenti.

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