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CastStory: le Madonne di Castellaneta

CastStory: le Madonne di Castellaneta CastStory: le Madonne di Castellaneta | © n.c.

Oggi 8 dicembre la Chiesa Cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Quello dell’Immacolata Concezione è un dogma cioè un principio fondamentale della Chiesa. Riconosciuto e ricordato con la proclamazione della festività. Una festa che ci piace pensare celebrativa di tutte le Madonne, anche se l’iconografia dell’Immacolata è talmente caratterizzata che non può confondersi con le Madonne di denominazione diversa.

Ma oggi voglio parlarvi delle Madonne nostrane dispensatrici di grazie.

Nell’intervento scorso vi ho parlato di quel frate domenicano che nel ‘700 ha raccolto su un suo libro le descrizioni delle immagini della Madonna ritenute miracolose e delle relative chiese sparse in tutto il Regno di Napoli. A Castellaneta ne individuò ben quattro. Della prima vi ho già parlato cioè Santa Maria del Pesco o Assunta legata alla leggenda del naufrago salvato dalla luce della lampada.

La seconda è l’antica immagine di Mater Christi: “Fuori le mura della città adorasi un’altra immagine di Maria, detta Mater Jesu Christi, similmente dipinta nel muro”.

Nel racconto di Montorio era stata dimenticata nella grotta piena d’acqua e di terra e il suo ritrovamento avvenne per “comandamento della stessa Madre di Dio” in apparizione a una devota donna. Per questo motivo fu costruita la chiesa superiore nella quale “fu collocata la benedetta immagine di Maria… che corrispose con molte grazie”.

La terza immagine esistente nella Diocesi (allora la Diocesi coincideva con il territorio comunale) era quella di Santa Maria del Porto, una cappella che apparteneva al Capitolo. La Masseria Porto e la relativa località è nella Murgia alta del nostro Comune, al confine con Gioia del Colle.

Una località – diceva Mastrobuono -molto lontana (12 km circa) dall’abitato e con la via assai malagevole. Una chiesetta addossata al caseggiato della Masseria Porto, non più visibile. Poiché l’immagine era sbiadita un giorno un prete “prattico nell’arte di pingere” tentò di restaurala.

Ma dall’immagine si staccò una mosca che lo punse sul ciglio dell’occhio sinistro determinando una piccola ferita ma con tanto sangue che non si riusciva a fermare. Insomma la Madonna non voleva essere ritoccata. Per evitare atti di irriverenza intervenne il Vescovo Montesoro che, con la sua saggezza, propose di far fare una copia su tavola da esporre sulla cancellata della chiesa stessa, “il che fu fatto con gusto universale di tutta la città”.

La quarta immagine miracolosa era quella di Santa Maria dell’Aiuto, la piccola chiesa esistente nel centro storico: “In essa è venerata con assiduo concorso e divozione giammai mancante un’antichissima immagine della Vergine dipinta nel muro”.

L’attenzione al culto di quella Madonna era dovuta anche alla presenza di una Confraternita di Santa Maria dell’Aiuto, tuttavia nessun fedele risultava miracolato ma soltanto i cavalli. “Era l’unica medicina de’ cavalli che patiscono qualche male…imperciocchè quando questi sono assaliti da’ dolori, i Padroni li menano passeggiando attorno quella chiesa, ed in particolare avanti la porta di quella e sempre coll’effetto desiderato; perché subito restano liberi da qualunque male ch’essi patiscono”.

Auguri a tutti.

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