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CastStory: Piazza Scanderbeg

CastStory: Piazza Scanderbeg CastStory: Piazza Scanderbeg | © n.c.

A Castellaneta, da via Fabio Filzi, una traversa di via san Francesco, si arriva in un grande slargo sul quale insiste un complesso edilizio di proprietà comunale. Lì sono le sedi della locale Guardia di Finanza e della Guardia Forestale (ora Carabinieri Forestali). Quello slargo, nel 1994, venne dedicato all’eroe albanese Scanderbeg. Perché?

Tutto nasce dallo sbarco forzoso di circa 20mila albanesi arrivati a Bari con la motonave Vlora. Era l’inizio della transizione post-comunista, con la caduta della Repubblica Popolare Socialista d’Albania nel 1991, e gli albanesi cercavano in Italia condizioni di vita più normali.

L’idea di solidarietà verso persone indigenti trovò terreno fertile a Castellaneta attraverso il lavoro assistenziale di una società italo-albanese, il coordinamento operato da monsignor Angelo Massafra, esponente dell’ordine dei Frati Minori, divenuto poi arcivescovo metropolita di Scutari-Pultin Albania e presidente della conferenza episcopale albanese, e infine la sensibilità dell’Amministrazione comunale di allora (Loreto).

Dopo un gemellaggio con Scutari fu concertata l’idea di istituire un consolato albanese a Castellaneta in locali messi a disposizione nel fabbricato prospiciente lo slargo. Poi fu deciso di cementare culturalmente quell’idea intitolando la piazza ad un grande eroe albanese ma anche cristiano.

Giorgio Castriota detto Scanderbeg (1405-1468) è stato un condottiero albanese tra le figure più rappresentative del XV secolo. Animò la resistenza degli albanesi e bloccò per decenni l’avanzata dei turchi-ottomanni verso l’Europa.

Eroe nazionale albanese difese il suo paese e i suoi valori morali religiosi cristiani dall’invasione musulmana. Venuto poi in Italia per aiutare Federico I redi Napoli, figlio del suo amico e protettore Alfonso d'Aragona, nella lotta contro il rivale Giovanni d’Angiò, ebbe in cambio la concessione di alcuni feudi. E, alla morte di Giorgio, la famiglia Castriota Scanderbeg, ottenne dalla corona aragonese anche feudi in Puglia dove sopravvive (San Marzano) una minoranza etnico-linguistica albanese che parla un dialetto detto arbëreshë.

L’intitolazione della piazza all’eroe albanese fu un evento cui partecipò anche l’allora presidente albanese Sali Berisha e alcuni dei suoi più importanti ministri. Poi del consolato non se ne fece più nulla.

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