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CastStory: il mistero di San Rocco

CastStory: il mistero di San Rocco CastStory: il mistero di San Rocco | © n.c.

Metti che un giorno vuoi andare a visitare l’antica chiesetta di san Rocco (lo so, è sempre chiusa).

La cosa più elementare che fai è imboccare via san Rocco e salire. Sali, cammina, cammina, arrivi in alto, la strada finisce e di san Rocco nemmeno l’ombra. Al massimo potrai recitare una preghiera a san Pio che è lì di fronte. Poi qualcuno ti spiega che per raggiungere la tua meta dovevi imboccare la strada parallela cioè via fratelli Capriulo. E allora ti rendi conto che c’è qualcosa che non quadra nella toponomastica.

La spiegazione è nel fatto che un tempo i nomi delle due strade erano invertiti: via san Rocco era l’attuale via Fratelli Capriulo e dunque conduceva al vecchio convento. Via Fratelli Capriulo invece era contigua alle altre sue parallele, via Mauro Fasano e via Antonio Magistro, tutte e tre intitolate a soldati castellanetani caduti nella prima guerra mondiale.

Sembrava una leggenda metropolitana la cosa che si raccontava, ma la certezza deriva dal solito documento, una vecchia planimetria di Castellaneta dove compaiono i nomi giusti, prima cioè del cambiamento. La planimetria degli anni ’50 ci mostra la zona interessata ancora non urbanizzata ma pianificata.

L’inversione dei nomi delle vie sarebbe avvenuto, in tutta fretta e con molta discrezione, scambiando le targhe stradali, con il beneplacito dell’Amministrazione, per evitare la consegna di un atto giudiziario che avrebbe arrecato danno e tolto il lavoro a decine di famiglie castellanetane. Con questo espediente l’atto se ne tornò indietro con la dicitura “destinatario sconosciuto” e il lavoro fu salvo.

Successivamente il contenzioso fu risolto.

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