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CastStory: Il sogno di una nuova casa comunale

CastStory: Il sogno di una nuova casa comunale CastStory: Il sogno di una nuova casa comunale | © n.c.

Formalmente il mandato del sindaco Andrea De Robertis finì il 28 settembre 1953 perché il 29 settembre fu nominato il commissario straordinario rag. Achille Fabrizio.

Accettate le sue dimissioni già da mesi, non si trovava un accordo per la nomina del nuovo sindaco, e già dal 9 giugno 1953 su proposta del Ministro dell’Interno il Consiglio comunale era stato sciolto.

Il nominato commissario straordinario rag. Fabrizio fu operoso e si dette da fare a risolvere il problema della nuova casa comunale.

La scelta dell’area del largo Principe di Napoli non era però condivisa da tutti e sorse un movimento contrario che faceva capo ai socialcomunisti. Tuttavia, anche grazie al consenso di opinione della stampa di allora che aveva favorito una gara di solidarietà all’iniziativa (per esempio con l’offerta di tufi o di mezzi per trasportarli) il lavoro fu organizzato e domenica 17 gennaio 1954 ci fu la cerimonia della posa della prima pietra.

Una cerimonia in grande stile alla presenza di tutte le autorità militari e civili nonché del vescovo mons. Potenza.

Mancava solo l’onorevole Semeraro, trattenuto a Roma per impegni parlamentari, ma presente con il rituale telegramma: “Spiritualmente sono presente ed auguro che quanto prima nostra Castellaneta possa avere degna sede uffici municipali”.

Dopo la benedizione fu deposta nel terreno la pietra dove era stata collocata una pergamena su cui avevano apposto la loro firma il vescovo, il prefetto e il commissario Fabrizio.

La costruzione, completata ed inaugurata più di due anni dopo (26 agosto 1956), dal sindaco in carica, professoressa Maria Privato Rochira, era stata realizzata nell’area retrostante al monumento ai Caduti.

Un monumento che a suo tempo era stato fortemente voluto e deliberato (7 ottobre 1922) da un “Comitato pel Monumento ai Caduti dell’ultima guerra” su provvedimento di un commissario prefettizio.

Qualche anno più tardi un altro commissario aveva deliberato l’istituzione (in quello slargo) di un Parco della Rimembranza, sulla scorta delle nuove idee che politicamente si andavano affermando.

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