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CastStory: I vescovi e le strade cittadine - Prima parte

CastStory: I vescovi e le strade cittadine - Prima parte CastStory: I vescovi e le strade cittadine - Prima parte | © n.c.

Sono più di 60 i vescovi che finora si sono alternati sul soglio episcopale della diocesi di Castellaneta. Quattro di essi hanno ricevuto l’onore della intitolazione di una strada cittadina.

I primi due furono monsignor De Martino e monsignor De Nittis.

E’dedicata a monsignor Federico De Martino (vescovo per pochi mesi da novembre 1908 ad agosto 1909) la piazza della Cattedrale perché da lui letteralmente inventata. E’ merito suo anche se non fece a tempo a vedere la piazza realizzata. Però dispose, con un opportuno lascito, che il suo esecutore testamentario (già segretario, don Francesco Paolo Maggiore) acquistasse e facesse demolire il malandato caseggiato di proprietà Tafuri che allora occupava la piazza.

Una strada non molto nota in zona Sargella è invece dedicata a monsignor Giocondo De Nittis, originario di San Giovanni Rotondo, vescovo di Castellaneta dal 1886 al 1908, francescano minore. Si tratta della prima parallela di viale Verdi e va da via Tedesco a via fratelli Danisi attraversando via Jacobellis. Ve lo dico perché se ci andate non avrete alcun riscontro dal momento che non c’è più alcuna targa stradale.

A monsignor De Nittis e al suo operato si deve la ricostituzione nella nostra cittadina della comunità dei frati minori. Una comunità che viveva nell’omonimo convento fin dal 1400 ma che dopo l’unità d’Italia era stata soppressa e la proprietà immobiliare era passata al pubblico Demanio. Alla fine dell’Ottocento monsignor De Nittis riscattò, pagando la somma richiesta dal Comune, il convento e il giardino annesso, e favorì l’insediamento di una nuova comunità di frati minori. Fece la stessa cosa con le Clarisse riscattando il monastero di Santa Chiara.

CastStory: I vescovi e le strade cittadine - Seconda parte

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