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IL MISTERO DEL VECCHIO E DELLA FONTE

IL MISTERO DEL VECCHIO E DELLA FONTE IL MISTERO DEL VECCHIO E DELLA FONTE | © Castellaneta

Appuntamento con la cultura domani 31 agosto sul sagrato della nostra cattedrale a partire dalle ore 21, quando andrà in scena "Il mistero del vecchio e della fonte", un'azione sacra divisa in due parti, liberamente ispirata agli scritti di don Giuseppe Perrone e ideata e curata dal maestro Egidio Saracino con la collaborazione di Nicola Curri, Carmela Colaninno, Federica Fiorillo, Pamela Paperini e Paola Ceccarelli. I filmati proiettati durante la serata sono stati realizzati da Vincenzo Massaro per ViViCastellaneta.



NOTA DI REGIA

Un giovane è disperato. La sua solitudine si specchia nello squallore di un'anonima periferia urbana. Ha perduto tutto. La sua famiglia è miseramente frantumata. I sogni si dileguano all'alba di ogni giorno che s'apre alla sua esistenza.
E' un giovane che non ce la fa più. E una sera decide di togliersi la vita.

Progetta l'ultima sua giornata. Lo scantinato è il luogo giusto per concludere quella lunga solitudine. Il luogo gli ricorda gli amici, ragazzi e ragazze come lui, alla ricerca di sogni. E' stato lo spazio dei loro incontri, delle discussioni, dei litigi, dei progetti. Tante volte laggiù s'è appartato con qualche coetanea per una fugace parvenza d'amore.

E' il luogo adatto per impiccarsi, pensa. Ha studiato la scena in ogni minimo particolare. Come sistemare la corda all'altezza giusta. Poi c'è quel baule su cui mettere lo sgabello da buttar via con i piedi e farla finita.

Il suo pensiero va proprio al vecchio baule che nessuno ha mai aperto. Dimenticato laggiù da chissà quanti anni, quel baule improvvisamente lo incuriosisce. Il lucchetto consumato dalla ruggine non oppone resistenza. Il baule è aperto e il giovane si trova innanzi a un mucchio di libri, a fogli stampati con musiche e strofe di versi...

"Roba di chiesa...", pensa con disgusto il giovane. Poi lo sguardo cade su un quaderno dalla copertina nera, di quelli che un tempo remotissimo si usavano a scuola. Lo apre e si trova davanti a un manoscritto. La calligrafia minuta racconta di un vecchio prete. E racconta dell'Amore.
Per quella sera, meglio rimandare il suicidio.

Egidio Saracino

 

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