Anche nel deserto più arido può nascere un fiore" Epicuro.
Questo è il tema che quest'anno i ragazzi del Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo di Castellaneta hanno scelto per realizzare il loro presepe.
I ragazzi hanno scelto di usare la sabbia per rappresentare il deserto, luogo arido e infecondo. Hanno inserito pochi personaggi essenziali per dare importanza a ciò che veramente conta: ci sono i rami privi di vita da cui può nascere l'edera simbolo di vita nuova, e poi i fiori, bianchi, puri segno di speranza, perché anche nel deserto più arido può nascere un fiore.
«Infine nel fiore più grande nasce Gesù, portatore di luce e speranza per tutti noi - spiegano i ragazzi del centro».
Con questo messaggio di speranza la coordinatrice Lucrezia Castellano, con tutta l'equipe, i ragazzi ed il presidente della cooperativa Nuova Luce Rocco Monaco, augurano a tutti i nostri lettori buone feste.
Redazione ViViCastellaneta
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