
Cara Castellaneta Marina, anche quest'anno è arrivato il triste momento di stipare gli ombrelloni, gettare i tubetti di crema solare strizzati all'inverosimile e stanare per l'ultima volta le zanzare in veranda: l'estate è finita!
Settembre è il mese della scuola, dei fichi, dell'uva, della Fiera del Levante, tutte cose che se non prese a giuste dosi provocano costipazione intestinale. Cara Castellaneta Marina, settembre è il mese di tanti "arrivederci" e qualche "addio"... ed io sono triste.
Già. Sono triste perché mi mancherà l'aria tersa della tua pineta, sono triste perché mi mancherà la sabbia vellutata del tuo litorale, sono triste perché mi mancherà la luce della luna riflessa dal tuo mare... E sono triste perché mi mancheranno i nuovi amici, mi mancherà la gioia di far scoprire loro le tue bellezze, mi mancherà la spensieratezza delle vacanze.
Cara Castellaneta Marina, ti lascio trattenendo le lacrime e vincendo la voglia di non ritornare in città. Cara Castellaneta Marina, come farò a trascorrere autunno, inverno e primavera senza di te? Sono triste, Castellaneta Marina, sono tanto triste perché il prossimo anno non rivedrò molte cose...
Sono triste perché mi mancheranno i miei amati amici parcheggiatori: il prossimo anno, forse, non ci saranno più. Ma voglio sperare in un'altra proroga, così anche di notte potrò contare, a soli 3 euro, su un servizio degno di te.
Sono triste, soprattutto, perché mi mancheranno i cassonetti pieni di "monnezza" ed i cassoni colmi di aghi di pino in giro per le tue vie: con la Bandiera Blu ed il servizio di raccolta tutto nuovo, infatti, ci potremo mangiare su quelle vie. Ma voglio sperare che l'inciviltà mai punita di chi sporca e la presunzione di chi dovrebbe controllare facciano il miracolo lasciando tutto com'era.
Sono triste, poi, perché mi mancherà la languida apatia delle serate tutte uguali trascorse lì con te: temo che le tre o quattro occasioni che hanno osato disturbarci quest'estate, infatti, diventeranno di più. Ma voglio sperare, tanto, che la promessa di programmare con largo anticipo il calendario degli eventi estivi che ti riguardano direttamente venga disattesa.
Sono triste, molto triste, perché non mi imbatterò più in quei ragazzoni che hanno trovato ospitalità nell'ex Enaoli senza che nessuno si preoccupasse di trovare una soluzione più civile, per loro e per i residenti: li stanno portando altrove, chissà dove. Ma confido nella loro fuga, nella loro assenza, così loro resteranno lì da te e torneremo tutti a far finta di nulla (come abbiamo fatto per mesi, non solo quest'estate), a far finta di non sapere che molti hanno lavorato in alcune aziende agricole del territorio senza lo straccio di un contratto, altri ancora raccogliendo l'elemosina di miseri lavori a ore nelle ville della pineta.
Sono triste, e non poco, perché non dovrò più fare i conti con il traffico metropolitano che ingolfa i tuoi "tratturi", strade larghe poco più di 5 metri dove devono passarci due sensi di marcia e i pedoni, dove devono parcheggiare avventori e fornitori, dove devono esserci anche i cassonetti: con i nuovi vigili dell'imminente concorsone, infatti, sarà dura. Ma chi comanda, stai tranquilla, saprà aggirare l'ostacolo rendendo a doppio senso anche le ultime strade rimaste a senso unico, non affronterà mai seriamente il problema delle vie di fuga e torneremo a crogiolarci nelle nostre care file da weekend.
Sono triste, infine, perché mi mancheranno i tuoi caratteristici commercianti abusivi, le fiere dell'ultima ora e le malinconiche bancarelle sul lungomare: c'è aria di "tolleranza zero" per la prossima stagione. Eppure non dispero, perché molti commercianti, quelli regolari che hanno investito fior di quattrini, pagando fitti stellari, tasse e luce, e allestendo negozi degni di te, stanno pensando di non riaprire il prossimo anno lasciando campo libero...
Cara Castellaneta Marina, è vero, sono molto triste e non so se riuscirò a sopportare l'attesa. Un anno ci mette un secolo a passare e vivere nel dubbio di non ritrovare quel che lascio già mi consuma.
Ecco perché è meglio farla finita ora. Lasciamoci da persone civili, con una stretta di mano. Anche perché, te lo confesso, me la intendo già con Marina di Ginosa: non ha il tuo charme, certo, le manca la tua raffinatezza, è una ragazza del popolo mentre tu sei una signora d'alto bordo, ma mi offre garanzie (e detto tra noi si è anche rifatta il seno...).
Settembre, il mese di tanti "arrivederci" e qualche "addio". Uno è il mio, cara Castellaneta Marina, l'ultimo di una lunga serie fatta di generazioni di turisti, concittadini e... politici. Ci avrai fatto l'abitudine o è sempre doloroso, cara Castellaneta Marina?
Per sempre (fino ad oggi!) tuo.
Francesco Tanzarella
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui