
Fossi in voi qualche scongiuro comincerei a farlo.
Voi maschi, però, evitate di ravanare nei pantaloni: da ostentare orgoglio potreste finire piuttosto per rimuginare su una mancanza. A voi donne, invece, non dico niente: mi dareste del maschilista a priori.
Dicevo della sfiga. Già, questa cittadina che sboccia come il fiore di un cactus, una volta ogni chissà quando, si porta dietro una sfortuna tale da far impallidire anche il più radioso ottimista. E non parlo degli acquazzoni puntuali di inizio stagione, che pure ci starebbe: ho sentito turisti, ieri, commentare con frasi del tipo «non credevo di esser venuto in vacanza a Venezia» e altri turisti rispondere loro «guarda che è Venezia ad essersi trasferita qui»...
Parlo di un'altra circostanza. Due servizi importanti sono stati appaltati all'esterno dal Comune di Castellaneta: riscossione dei tributi minori alla "Cerin" e raccolta e smaltimento dei rifiuti alla "Avvenire". In nemmeno un mese gli amministratori di questa due società sono finiti in grossi guai giudiziari, arrestati (ai domiciliari) per presunte storie di corruzione consumata comunque a km dalla città del mito.
A naso, quindi, queste due società non hanno null'altro in comune se non il fatto di lavorare a Castellaneta; certo, "Avvenire" lo fa da molto più tempo di "Cerin". La circostanza, però, colpisce e invita alla riflessione. Ma non ad una riflessione politica, economica, sociale o etica: no, qui siamo nel campo della speculazione scaramantica! Mi metto nei panni di chiunque, ad esempio, abbia voglia di partecipare alla prossima gara d'appalto per le attività di supporto al lavoro dell'area finanziaria: se tanto mi da tanto, ci sarebbe da fare scorta di corni, cornicchi e ferri di cavallo!
Consiglio che mi sento di dare anche a chi ha già rapporti economici con il Comune: sui bus della "Sabato Viaggi", per fare ancora esempi, non sfigurerebbe una bella coroncina di peperoni rosso fuoco, magari appesa allo specchietto interno, come sui cestelli dei mezzi della "MA impianti" un bel "13" visibile a 100 metri. Consiglio che arriva troppo tardi per "AD Grandi Lavori", che la dose di sfiga se l'è già ingoiata, certo senza le stesse conseguenze di "Cerin" e "Avvenire": uno dei suoi escavatori usato in un cantiere di Statte, infatti, ha preso misteriosamente fuoco...
E tutti gli altri, imprenditori e non che in qualche modo fattureranno al Comune, sono invitati nella nostra sede per ricevere le esclusive spillette a forma di coccinella targate ViViCastellaneta: è il nostro piccolo contributo per la salvaguardia di uomini e mezzi che fanno grande il nome di questa città. Almeno fino a quando l'Amministrazione non farà la sua parte per spezzare questa spirale di malocchio.
Un primo passo potrebbe essere quello di modificare lo stemma municipale con dei dovuti accorgimenti grafici, si potrebbero rinverdire i metri quadri di secco prato comunale con beneauguranti quadrifogli, convogliare acqua benedetta nella rete comunale (così magari riescono a riattivarla per davvero), emanare un'ordinanza che obblighi tutti a fare le corna almeno due volte al giorno. Insomma, qualsiasi cosa purchè funzioni.
Fino a pensare di fare come quei comuni che scrivono "denuclearizzato" sul cartello di benvenuto: noi ci mettiamo "anti iella" e ci togliamo il pensiero. Perché saranno pure fesserie in libera uscita ma crederci non costa niente!
Francesco Tanzarella
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